Katia e i volontari temporanei della Croce Rossa: “Ci chiamano angeli”. Ma mancano mezzi per coinvolgerli tutti
04 Aprile 2020 19:30
“Grazie, siete degli angeli”. Quando un’anziana ha chiamato il centralino della Croce Rossa per ringraziarla calorosamente, Katia Tansini si è commossa: “È un’attività che riempie il cuore, e questa telefonata lo dimostra”. Classe 1977, commessa in un negozio di elettronica, la piacentina – residente a Santo Stefano Lodigiano – si è messa in gioco come volontaria temporanea della Croce Rossa di Piacenza per far fronte all’emergenza Coronavirus in atto. “Voglio dare un piccolo contributo in una situazione senza precedenti”, racconta Katia, che si occupa della consegna di generi alimentari di prima necessità. Un impegno ripagato dall’omaggio sincero delle istituzioni: nella mattinata del 4 aprile, il prefetto Maurizio Falco si è recato a sorpresa nella sede della Croce Rossa per abbracciare (solo a parole, ovviamente) Tansini e gli altri semplici cittadini che si sono messi a disposizione dell’associazione in queste settimane di allerta Covid-19.
MEZZI INSUFFICIENTI PER COINVOLGERE TUTTI I VOLONTARI – Buona volontà e spirito di servizio per il territorio non bastano. Senza i mezzi adeguati, purtroppo, i volontari temporanei non possono entrare in azione. “Dopo il nostro appello – conferma il vicepresidente della Croce Rossa, Pilade Cortellazzi – circa 350 persone si sono fatte avanti. Finora ne abbiamo impiegate una ventina. Nonostante le numerose richieste di alimenti e farmaci a domicilio, infatti, facciamo i conti con un forte squilibrio tra risorse umane e autovetture disponibili”.
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