A Piacenza 876 vittime da Covid. Da domani la riapertura ma il sindaco avverte: “Fase 1 non ancora risolta”

03 Maggio 2020 07:21

In attesa del termine del lockdown e la graduale riapertura di attività produttive, esercizi e il ritorno ad una vita meno “blindata”, a Piacenza il Covid-19 prosegue nella sua opera di morte.

Con i dei decessi registrati ieri, sabato 2 maggio, il totale delle vittime è salito a quota 876. Non solo: con 60 contagi, Piacenza raggiunge i 4.175 casi di positività al virus.

Numeri che tolgono il fiato e che pongono Piacenza come una delle città più colpite dalla pandemia in Italia in rapporto al numero di abitanti. Nonostante questo e una emergenza sanitaria non ancora alle spalle, si rende necessario uno sguardo anche a ciò che accadrà da lunedì. Al lavoro da giorni per la ripresa economica anche il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza Patrizia Barbieri che, sulla propria pagina Facebook è nuovamente tornata sugli aspetti legati alle pesanti ripercussioni economiche che ha avuto il Covid-19 su Piacenza.

“Come anticipato nei giorni scorsi – scrive la Barbieri – stiamo disponendo l’esenzione del pagamento dei plateatici (Cosap) per il periodo in cui le attività commerciali sono rimaste chiuse e concorderemo con gli esercenti un ampliamento degli spazi esterni per consentire il distanziamento sociale ad una cifra simbolica (non è possibile azzerare completamente la tariffa per obblighi di tenuta legale). Stiamo inoltre trattando con l’ente gestore Iren per arrivare ad una soluzione che comporti un alleggerimento della tassa sui rifiuti (TARI).

In attesa che vengano concessi i fondi dalla Regione e dal Governo per fronteggiare l’emergenza (e le linee guida che sono indispensabili per agire tempestivamente e garantire la ripresa delle attività in piena sicurezza), abbiamo ottenuto che dal 4 maggio i negozi chiusi possano almeno effettuare le sanificazioni, predisporre i sistemi di sicurezza e rifornire i prodotti.

Stiamo cercando soluzioni anche per i titolari di palestre, i tatuatori, gli estetisti e i parrucchieri (penalizzati anche da chi svolge abusivamente la loro professione).

Questo per dire che si sta facendo tutto il possibile per sostenere chi si trova in difficoltà (per fare un esempio abbiamo fatto 580 consegne di generi di prima necessità ad anziani e persone bloccate in casa, senza aiuto, a causa dell’emergenza sanitaria) per andare incontro alle famiglie, per tutelare i lavoratori e per sorreggere tutti i settori economici, nessuno escluso.

Non sono soltanto parole. Ogni giorno cerco di spiegarvi almeno una delle azioni e degli interventi messi in campo, perché possiate comprendere la complessità della situazione e rendervi conto dello sforzo che l’Amministrazione Comunale – con le sue risorse limitate – sta facendo per sostenere la nostra collettività.

Tutto questo lavoro sulla “fase 2” si sta svolgendo mentre, a casa nostra, la “fase 1” è tutt’altro che risolta e durerà ancora per i mesi a venire.

Dobbiamo restare uniti. Ho bisogno del vostro aiuto, dell’impegno di tutti e vorrei che ricordaste sempre che quando diciamo che “la salute viene prima di tutto” ci rendiamo perfettamente conto del contraccolpo economico e sociale causato dalle restrizioni. Nel ripartire, non dobbiamo sottovalutare nulla per scongiurare un nuovo aumento dei contagi e il rischio di trovarci a dover chiudere tutto di nuovo”.

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