“Un monumento ispirato alla nuova luce che verrà dopo la tragica epidemia”

10 Maggio 2020 04:00

Dall’ombra (dolorosa) della pandemia al bagliore (necessario) di una nuova consapevolezza sulla forza di Piacenza. Si chiama non a caso “Dal buio alla luce” l’opera ideata dall’artista Franco Scepi per rappresentare l’emergenza da Coronavirus vissuta nel nostro territorio e, più in generale, nell’intero Paese. Per ora si tratta di un bozzetto su carta, ben presto però potrebbe diventare un altorilievo realizzato su una parete cittadina.

“Non sappiamo quando il Covid ci abbandonerà, ma nel frattempo ho voluto creare un simbolo per raffigurare questa problematica globale definita guerra“, spiega Scepi che ha progettato un monumento incentrato sull’esigenza degli esseri umani di muoversi nella direzione della luce per salvare loro stessi e il mondo. E visto che di guerra si parla, seppur contro un nemico invisibile chiamato Coronavirus, l’artista piacentino d’adozione ha scelto di “affrontare la tematica con lo sguardo rivolto verso la pace, come sempre”. L’opera, infatti, consiste in una serie di figure stilizzate che si slanciano verso la salvezza: salute, consapevolezza e buonsenso, un nuovo capitolo di vita dopo una pandemia destinata a segnare il pianeta.

“L’altorilievo potrebbe essere prodotto su un muro di Piacenza con un’estensione di almeno sei metri di altezza e quattro metri di larghezza. Inoltre, si darebbe origine a un gioco ottico di ombre: le sagome sarebbero infatti agganciate alla superficie con distanziatori di circa 25 centimetri, in modo che la luce del sole si rifletta sulle forme in acciaio corten”, specifica Scepi, molto conosciuto per la sua scultura “Uomo della Pace” realizzata nel 1977 in segno di auspicio per la fine della guerra fredda e divenuta l’emblema del segretariato permanente dei premi Nobel per la pace.

“Il segretariato permanente dei premi Nobel per la pace – conferma il vicepresidente Marzio Dallagiovanna – può collaborare con l’amministrazione comunale di Piacenza per la realizzazione di questo importante simbolo, peraltro sulla scia delle lettere di sostegno inviate da alcuni premi Nobel per la pace al nostro territorio, sede mondiale dell’ente. Per esempio Lord David Trimble, già primo ministro dell’Irlanda del Nord, ha scritto di portare Piacenza nel suo cuore, ancor più in questo tragico periodo di allerta Covid”. Dallagiovanna, infine, annuncia la volontà di “richiedere la candidatura al premio Nobel per la pace di tutti gli operatori sanitari italiani impegnati contro l’epidemia da coronavirus, ovvero medici, infermieri e oss che danno la vita per fermare il nemico invisibile”.

LA LETTERA DI LORD DAVID TRIMBLE, PREMIO NOBEL PER LA PACE NEL 1998:

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