Bar con musica e bevande nel vetro, Lertora (Fipe): “Così rischiamo di chiudere ancora”
26 Maggio 2020 12:59
Dopo i mesi di stop forzato a causa della pandemia, bar e ristoranti hanno riaperto le porte ai clienti in quella nuova normalità alla quale ci dovremo abituare per un tempo non ancora definito. Riduzione dei posti, plexiglass, sanificazione: i sacrifici fatti dagli esercenti per adeguare i locali alle nuove normative anti Covid sono stati tanti così come la voglia dei clienti di ritornare al rituale del caffè e di un momento di svago al bar. Il desiderio di divertimento dei più giovani però, sta mettendo a rischio il proseguimento della Fase 2 e delle riaperture. Per tanti esercenti che hanno rispettato rigorosamente le regole, qualcuno ha trasgredito e diverse sono state le segnalazioni dei cittadini alle forze dell’ordine e sul web.
“Ci sono state situazioni borderline – commenta Cristian Lertora, presidente provinciale della Fipe, (Federazione italiana pubblici esercizi) – c’è chi ha allestito il dj set, chi ha servito da bere nel vetro. Non dobbiamo farci prendere dalla smania di avere qualche cliente in più. Conciliare la ripresa con l’esigenza di evitare la nuova diffusione del contagio è molto difficile ma dobbiamo avere tutti senso di responsabilità perché non possiamo permetterci di chiudere di nuovo, dobbiamo rispettare le regole”. Lertora riscontra che almeno il 7% dei locali non ha ancora riaperto e qualcuno non riaprirà più e in generale, i ristoranti nel fine settimana appena trascorso hanno avuto poco afflusso. Il presidente provinciale Fipe parla di una situazione molto difficile per la categoria, lamenta che sono sono arrivati aiuti dallo Stato “abbiamo pagato tutte le bollette anche quando eravamo chiusi”, plaude invece l’iniziativa del Comune di Piacenza che ha concesso l’estensione gratuita dei dehors e torna a chiedere di rivedere i criteri della tariffa sui rifiuti.
Nel pomeriggio di oggi, 26 maggio, le associazioni di categoria incontreranno (in videoconferenza) il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri.
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