I sindacati: “Pensiamo a un modello piacentino per la sicurezza”
29 Maggio 2020 05:10
Gli appelli sulla riapertura dei servizi per l’infanzia sono al centro di una nota delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil.
“È innegabile il bisogno delle famiglie (che si accompagna parimenti all’ansia di affidare i propri figli in sicurezza) ed è comprensibile l’urgenza dei soggetti gestori, così come il desiderio di molti lavoratori che da mesi si sostengono economicamente solo attraverso gli ammortizzatori sociali – si legge in una nota congiunta -. Anche per queste ragioni, ma soprattutto per garantire condizioni di sicurezza per lavoratori e utenti di questi servizi, giorni fa hanno chiesto al Comune di Piacenza, ai Comuni Capi Distretto e alle Centrali Cooperative di stipulare un protocollo condiviso per ripartire in sicurezza nei servizi rivolti all’infanzia e alla disabilità. Abbiamo riscontrato l’interesse del mondo cooperativo oltre che di soggetti legati alle famiglie dei disabili, ma dobbiamo riscontrare che non abbiamo avuto alcun formale riscontro da parte delle istituzioni.
“Il sindacato e i lavoratori non si sottraggono alla logica della corresponsabilità per far ripartire i servizi – prosegue la nota sindacale – ma vogliono essere partecipi di un patto condiviso con Comune di Piacenza, Comuni Capi Distretto e soggetti gestori, un accordo su procedure e strumenti di lavoro. Lo diciamo chiaramente, i servizi di asilo nido non sono babysitteraggio e non sono le “tate” tagesmutter: sono servizi educativi che non vanno snaturati. Dobbiamo parlare di interventi mirati a favore delle famiglie più in difficoltà, di gruppi piccolissimi con rapporti educatore-bambino di 1 a 2 o al massimo 1 a 3. Dobbiamo parlare di un raccordo serio con la pediatria di comunità e con i pediatri di libera scelta. Dobbiamo e possiamo, in definitiva, pensare ad un modello piacentino in sicurezza e di qualità ma dobbiamo farlo insieme e farlo presto”.
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