Inizio luglio senza piogge: “Nel fiume Po acqua ancora per 20 giorni”
10 Luglio 2020 12:00
I piacentini se ne sono certamente accorti: le temperature si fanno di giorno in giorno sempre più bollenti. Meteorologi ma soprattutto agricoltori sono giù sul chi va là, data la costante assenza di piogge che sta caratterizzando questi primi dieci giorni di luglio. A preoccupare è il livello di fiumi e affluenti, la cui portata tende a ridursi puntualmente nei mesi estivi mettendo a serio rischio l’agricoltura.
Principale “osservato speciale” di questi giorni è naturalmente il fiume Po, che attraversa quattro regioni e tocca 13 province tra cui Piacenza.
Fortunatamente, dopo i primi quattro mesi d’inizio anno più siccitosi di sempre, il giugno 2020 si colloca al quarto posto tra i più piovosi degli ultimi decenni. Piogge cadute sul distretto del Po per lo più “a macchia di leopardo”, temporalesche e non uniformi, in taluni casi in modo violento tale da causare danni al comparto agricolo, ma comunque sufficienti per alimentare le portate del Grande Fiume, degli affluenti del nord e dei grandi laghi alpini.
Uno scenario complessivo che, secondo Meuccio Berselli, segretario generale del Distretto del Po-Ministero dell’ambiente, consente di poter contare su livelli di acqua per ancora una ventina di giorni.
“Ad oggi – sottolinea Berselli – non sono pervenute dai partner istituzionali richieste specifiche di deroghe al deflusso minimo vitale in tutta l’area distrettuale, e questo è il segno tangibile di come le ultime precipitazioni abbiano allentato la morsa delle temperature leggermente sopra la media, andando a delineare un quadro in linea con le portate degli anni medi. Le situazioni più impegnative, anche se non ancora di emergenza, si riscontrano in Romagna, nel Delta e nella parte alta delle Marche, dove non è piovuto e le falde non compensano le mancanze: in questi luoghi l’attenzione deve essere ancora più alta. Ora il contesto va monitorato giorno dopo giorno e, visto che non sono previste piogge significative, sarà essenziale riaggiornarsi per concertare soluzioni adeguate per gli equilibri ambientali e produttivi dei territori di monte e di valle”.
In sostanza, l’acqua che possiamo derivare dal lago Maggiore (serbatoio di risorsa idrica per la pianura padana) riesce, per il momento, a mitigare il rischio siccità nei territori di valle per i prossimi 20 giorni. “In questo periodo – prosegue Berselli – sapremo quanto pioverà e, al netto di ciò, terremo sotto la lente di ingrandimento tutte le portate che stanno diminuendo”.
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