“Dopo il Covid fobie tra i bambini, qualcuno torna nel lettone coi genitori”
10 Luglio 2020 23:00
“Fobie, paura e ossessività”. Dopo l’emergenza Covid, anche la mente dei bambini non è più la stessa: “Qualcuno è tornato a dormire nel lettone coi genitori”, ha spiegato la psicologa Alessandra Zioni nell’ultima puntata di Nel Mirino su Telelibertà. “Alcuni minori hanno sviluppato ansia e perdita d’autonomia nella fase due dell’allerta – ha proseguito l’esperta – e gli adolescenti hanno invertito i ritmi di sonno-veglia, restando svegli fino a tardi sui dispositivi tecnologici”.
Di questo – ma non solo – si è parlato nell’approfondimento in onda stasera sul canale 98 del digitale terrestre. Il direttore dell’emittente Nicoletta Bracchi ha condotto un focus sulla salute mentale dopo il lockdown. Accanto a Zioni, gli altri ospiti sono stati i suoi colleghi specialisti dell’Azienda sanitaria locale: il direttore Silvia Chiesa, la coordinatrice dell’équipe psicosociale Paola Frattola, il direttore della neuropsichatria infantile Massimo Rossetti e il responsabile dell’unità operativa di riabilitazione psichiatrica Corrado Cappa.
“Dal pronto soccorso – ha spiegato Chiesa – sono raddoppiate le richieste per disagio psicologico. Inoltre, le prestazioni del centro di salute mentale per depressione, ansia e disturbi post-traumatici da stress sono in forte incremento”. La dottoressa Frattola ha aggiunto: “Anche per gli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza epidemiologica il momento peggiore arriva adesso, nel ritorno alla normalità che porta a galla le emozioni tragiche accantonate durante il caos dell’allerta”. Secondo Cappa, psichiatria e urbanistica devono dialogare per ridisegnare l’era post-Covid: “Perché un conto è stato trascorrere l’isolamento da Coronavirus in una casa col giardino in provincia, e un altro in un appartamento al terzo o quarto piano in città”. Il dottor Rossetti ha fornito alcuni dettagli sulla sfera infantile: “Purtroppo molti disturbi alimentari sono peggiorati gravemente. Chi soffre di anoressia o bulimia ha dato segni di cedimento. C’è stata un’impennata delle cosiddette condotte di compensazione, come il vomito autoindotto”.
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