Serate violente a Gropparello, prefettura: “Azioni di controllo”
20 Luglio 2020 16:40
E’ finita in prefettura la vicenda legata alla palazzina di via Rosso a Gropparello, teatro – secondo gli abitanti del paese – di comportamenti “incivili e di violenza” da parte di una trentina di persone che abitano diversi appartamenti. Sempre secondo i cittadini (che hanno raccolto oltre 200 firme di protesta) “si è formata una comunità di giovani che, invece di inserirsi nella realtà del paese, da tempo tiene comportamenti di spregio e di sprezzo verso la nostra comunità”.
“Durante l’incontro – si legge in una nota diffusa dalla prefettura – si è deciso di compiere azioni concrete di verifica e controllo che vedranno il Comune, in primis, attesa anche la rappresentanza della comunità locale, interessare il proprietario dell’immobile e sensibilizzare gli inquilini ad atteggiamenti più consoni e rispettosi dell’intera comunità”.
Liti, uomini che si spogliano davanti a donne e ragazzini per poi urinare in strada, musica ad alto volume nelle ore più improbabili della giornata. Questi sarebbero solo alcuni degli episodi avvenuti nelle ultime settimane. La videoconferenza di oggi in prefettura si è tenuta alla presenza del sindaco di Gropparello, Claudio Ghittoni, polizia, carabinieri, polizia di Stato e polizia locale dell’Unione Valnure Valchero e dell’Ausl.
Durante l’incontro è emerso che “non si tratta di un centro di accoglienza straordinario per richiedenti asilo e che nemmeno in passato risulta abbia avuto questa finalità d’uso e che, da quanto noto, è un immobile, composto da più appartamenti, locato a cittadini stranieri”.
Il sindaco Ghittoni ha fatto sapere che la situazione creatasi nell’immobile di Via Rosso “non è certo nuova”: già nel 2018 erano stati segnalati alle forze dell’ordine episodi spiacevoli: “alcuni degli stranieri residenti e i loro ospiti – si legge nella nota della prefettura – si sono nel tempo contraddistinti per atteggiamenti e comportamenti che hanno suscitato un certo allarme sociale nella comunità di Gropparello”.
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