Referendum alle porte, le ragioni del “sì” e quelle del “no” tra i neomaggiorenni
24 Agosto 2020 04:05
Il 20 e 21 settembre si voterà per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Cioè sulla “sforbiciata” (o meno) a un terzo degli eletti di Camera (da 630 a 400) e Senato (da 315 a 200). Sì o no? Il dibattito inizia e entrare nel vivo.
Il Movimento 5 Stelle sostiene la riforma con convinzione, ma non tutti gli esponenti “grillini” appoggiano il fronte del Sì. È il caso della piacentina Mirta Quagliaroli, ex consigliere comunale, contraria alla riduzione dei parlamentari: “I partiti sono così invisi all’opinione pubblica, mandarli a casa è un obiettivo che sembra facilmente raggiungibile con il referendum. Credo però che la buona politica si faccia con persone di un certo spessore. Tutto ciò non si ottiene diminuendo il numero di eletti, ma aumentandone la qualità”. La Lega, invece, rimarca la propria indicazione favorevole alla “sforbiciata” di Camera e Senato: “Così si determinerà – sostiene il segretario provinciale Luigi Merli – l’ulteriore delegittimazione di questo parlamento”. La sezione locale di Forza Italia dice no: “Con il taglio degli eletti – commenta il commissario Gabriele Girometta – Piacenza rischierebbe di non avere un parlamentare del territorio”. Il Pd rimane attendista: “L’orientamento è per il Sì – interviene il segretario provinciale Silvio Bisotti – pur con molte perplessità dovute all’assenza di una nuova legge elettorale proporzionale”.
Il referendum del 20 e 21 settembre sarà il debutto al voto anche per tanti neomaggiorenni. Tra loro c’è Alessandro Colagrande, 18 anni, che ha le idee chiare: “Andrò alle urne con i miei genitori, mi hanno sempre insegnato a ragionare in maniera autonoma. Voterò no, perché la sovranità popolare dovrebbe essere rappresentata dal maggior numero di persone, a garanzia di scelte maturate con la partecipazione più ampia possibile. La riduzione dei parlamentari comporterebbe una limitazione alla nostra democrazia”.
Dell’idea opposta è un’altra neomaggiorenne piacentina, Gloria Di Cintio: “Mi esprimerò a favore della riduzione dei parlamentari, in quanto si ridurrebbe la spesa pubblica del Paese. I soldi risparmiati potrebbero essere investiti per le esigenze dei cittadini, per di più in un periodo di forte crisi economica come quello attuale, segnato dall’emergenza Covid”.
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