Ospedale di Fiorenzuola, esami ripristinati dopo la “rivolta” dei cittadini
30 Luglio 2013 18:01
La situazione attorno all’ospedale di Fiorenzuola, al centro di polemiche e tensioni a causa della chiusura del nucleo antico che non ha superato gli esami anti-sismici, continua a essere molto “elettrica”. Questa mattina si è registrata una vera e propria “rivolta” dei cittadini che dovevano prenotare alcuni esami specialistici, in particolare gastro e colonscopie, e si sono sentiti rispondere che le prestazioni sarebbero state sospese da fine agosto. Immediatamente sono partite le lamentele nei confronti dei vertici della struttura e dell’Asl, è stato coinvolto anche il sindaco Giovanni Compiani che ha cercato di capire la situazione. Nel primo pomeriggio è arrivata la spiegazione: “C’è stato un problema tecnico – ha fatto sapere l’azienda – ma tutto è stato sistemato: gli esami specialistici e tutte le altre prestazioni sono prenotabili esattamente come nei giorni scorsi”.
Dal fronte principale, quello della chiusura dei reparti e del trasferimento dei pazienti, tutto pare bloccato fino a venerdì quando si riunirà la conferenza socio-sanitaria provinciale proprio per discutere del delicato argomento.
CGIL, CISL E UIL: MANCA IL PROGETTO E I TEMPI SI ALLUNGANO – I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil rilanciano l’allarme legato alla chiusura temporanea del nucleo antico dell’ospedale di Fiorenzuola, che non ha superato i test antisismici ed è bisognoso di lavori di ristrutturazione. “Abbiamo espresso profonda preoccupazione per gli esiti della perizia tecnica – spiegano Paolo Lanna, Marina Molinari e Massimiliano Borotti – e ribadito la necessità che il presidio di Fiorenzuola venga posto nel più breve tempo possibile nelle condizioni di riprendere la piena funzionalità in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per gli utenti. Occorre che gli impegni di Regione e Ausl in ordine al tempestivo finanziamento delle opere necessarie e al pieno ripristino delle attività sanitarie al servizio del territorio vengano formalizzati al più presto. Il fattore “tempo” è fondamentale e ad oggi l’azienda sanitaria non dispone né del progetto di messa in sicurezza, né provvedimenti di finanziamento da parte della Regione, né di altre risorse proprie iscritte a bilancio, pertanto i tempi di assegnazione delle gare di appalto e di avvio dei lavori non sono ad oggi ipotizzabili”.
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