Coronavirus: a Cuba un’app contro lunghe file all’Avana

17 Settembre 2020 19:17


(ANSA) – L’AVANA, 17 SET – Di fronte alle preoccupazioni per un possibile aumento dei contagi di coronavirus a causa delle lunghe file per i negozi, supermercati e banche che si registrano da giorni all’Avana, le autorità di Cuba hanno analizzato i risultati ottenuti da un’applicazione digitale che vuole “garantire la disciplina” delle persone che si trovano in fila in attesa di acquistare cibo o altri prodotti. Il Consiglio provinciale di difesa dell’Avana ha analizzato l’uso di “Cola.cu” che è già attiva nella capitale, la città dell’isola più colpita da Covid-19. Cuba ha registrato finora 4933 casi confermati di coronavirus con 109 morti. Le code, secondo gli avvertimenti delle autorità sanitarie, possono diventare un pericoloso focolaio se chi è in fila non mantiene la dovuta distanza fisica e non rispetta le misure sanitarie contro la pandemia. Dallo scorso 1 settembre, l’applicazione cola.cu è stata distribuita in 186 punti vendita della capitale, che conta due milioni di abitanti. L’applicazione “registra la cronologia degli acquisti e identifica la frequenza con cui le persone visitano le strutture, nonché i prodotti che acquistano”, come descritto. L’app è considerata dalle autorità come parte dei meccanismi “per limitare il traffico intercomunale” di fronte alla “urgente necessità di ridurre il flusso di persone nelle banche” e in altri esercizi commerciali. Cola.cu è stata sviluppata dall’Università tecnologica dell’Avana José Antonio Echeverría (Cujae). I suoi creatori lo descrivono come un modo per offrire un maggiore accesso a cibo o articoli per l’igiene e anche “evitare l’accaparramento di beni di prima necessità”. Nel caso dell’Avana, dove gli abitanti di un comune della capitale non possono fare acquisti negli altri, Cola.cu consente anche di “confermare il rispetto del provvedimento”, che viene applicato dal 1 settembre. In città, il transito degli autobus pubblici è sospeso e vige un coprifuoco dalle ore 19 alle ore 5 del giorno seguente. (ANSA).

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