“Il Covid ha bloccato la beneficenza, per la Casa di Iris donazioni calate del 90%”
27 Settembre 2020 10:30
“Nel 2019, grazie alle sole iniziative pubbliche, avevamo raccolto circa 140mila euro. Quest’anno, invece, siamo a quota 15mila euro…”. L’hospice di Piacenza fa i conti con le ripercussioni dell’emergenza Covid: complici tutte le restrizioni, infatti, la macchina della beneficenza procede a rilento. A tracciare questo primo bilancio è Sergio Fuochi, presidente della fondazione “La Casa di Iris”, struttura che si prende cura delle persone non più gestibili a domicilio con malattie in fase avanzata a rapida evoluzione. Un punto di riferimento nel tessuto sociosanitario del nostro territorio, che basa buona parte della sua organizzazione proprio sui contributi benefici della cittadinanza: “L’Ausl di Piacenza, tramite la Regione Emilia-Romagna, eroga 197 euro al giorno per ciascun paziente ricoverato all’hospice – spiega Fuochi – tuttavia, per garantire l’attuale standard di prestazioni mediche, la nostra associazione aggiunge una somma quotidiana di cinquanta euro per ogni persona, grazie alle raccolte fondi di solidarietà. Il 2021 non sarà facile, ma non dobbiamo demoralizzarci”.
Nel frattempo, venerdì sera il ristorante “La Volta del Vescovo” ha ospitato una cena benefica per l’hospice, organizzata dal negoziante Valter Bulla: la donazione totale è stata di 4.250 euro. I referenti della “Casa di Iris” hanno consegnato una targa di riconoscimento ad alcuni piacentini vicini alla buona causa dell’ente: Bulla, Erminio Antelmi, Gianni Gulgosi del “Panathlon”, Pietro Perotti e Alessandro Confalonieri dell’associazione sportiva “Placentia”.
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