Piove, senti come piove, andiamo al cinema stasera dai
Con una copertura pari all’80% delle sale aperte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il comparto cinema dà segni di ripresa in quest’annus horribilis in decade malefica in stolto secolo, ma, anche con gli ingressi in assoluta sicurezza (le sale sono molto più sicure degli autobus e dei treni, non siamo mai stati così comodi al cinema, borse da una parte soprabito dall’altra) mancano gli spettatori.
I 15 milioni di euro di incassi nel mese di settembre 2020 (dati Cinetel) fanno impressione se paragonati ai 50 milioni dello stesso periodo del 2019 (che era un anno particolarmente buono, ma anche nel triennio precedente le cifre si aggiravano intorno ai 45 milioni). Mancano gli spettatori ma manca anche il prodotto: se “Tenet” e “After 2” hanno aiutato gli esercenti portando a casa circa la metà del bottino, i continui rinvii di grossi titoli americani, come “Black Widow” che dall’autunno è stato spostato addirittura a maggio 2021, o “West Side Story” di Steven Spielberg che arriverà a dicembre 2021 e continuano a cambiare le date di tanti potenziali blockbuster, come “Assassinio sul Nilo” di Kenneth Branagh, o il nuovo film d’animazione della Pixar “Soul”, che forse vedremo alla fine dell’anno.
Ed è notizia di ieri che anche l’ultima pellicola forte che era rimasta in cartellone, il nuovo 007 “No Time To Die” che doveva uscire il 12 novembre, è stata spostata ad aprile 2021.
(Intanto, alla faccia di Kate Winslet e delle sue scuse pubbliche arriva il 5 novembre “Rifkin’s Festival” di Woody Allen girato a San Sebastián
Rai Cinema ha provato a sollevare il mercato lanciando subito i 4 film italiani in concorso a Venezia, ma tutti insieme “Notturno” di Gianfranco Rosi, “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante”, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, e “Padrenostro” di Claudio Noce (questi ultimi tre sono ancora nelle sale), hanno totalizzato poco più di 1 milione di euro.
E se il cinema autoriale paga poco, giustamente si prova con quello tradizionalmente più di cassetta, anticipando al 29 ottobre l’uscita di “Ritorno al crimine” di Massimiliano Bruno con tanti volti da primi posti del botteghino come Marco Giallini, Alessandro Gassman, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi: il primo capitolo “Non ci resta che il crimine” ha incassato oltre 4 milioni e mezzo di euro nel 2019, offrendo luce verde a questa seconda puntata, che mette in scena un nuovo incontro con Renato De Pedis della banda della Magliana, questa volta nel presente.
La carta della commedia se la gioca anche “Si vive una volta sola” di Carlo Verdone, che uscirà il 26 novembre: interpretato dallo stesso Verdone, nel cast del film ci sono Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora a raccontare la storia di un team di chirurghi che scoprono che uno di loro sta per morire e invece di dirgli tutto decidono di regalargli una vacanza tutti insieme. All’occhio della critica Verdone può sembrare a corto di fiato, ma “Benedetta follia” del 2018 ha incassato 8 milioni e mezzo, e per il bene delle sale e degli esercenti non possiamo che augurargli lo stesso successo.
Restando in Italia, tra i titoli imminenti, previsto per il 22 ottobre, c’è il debutto di Pietro Castellitto, “I predatori”, premiato come Miglior Sceneggiatura nella sezione Orizzonti a Venezia, un film così accumulatorio, grottesco e ambizioso che potrebbe anche trovare un suo pubblico.
Di tutt’altro genere il film interpretato dal padre Sergio Castellitto, che è D’Annunzio diretto da Gianluca Jodice in “Il cattivo poeta”, in uscita il 5 novembre: prodotto da Matteo Rovere (del quale a breve vedremo la serie tv “Romulus”), girato quasi interamente all’interno del Vittoriale, il film è incentrato sugli ultimi anni di vita dello scrittore e sulla sua relazione con Mussolini, che gli manda una spia per contenere la sua imprevedibilità (ed enorme popolarità).
Ma, ve lo dico in confidenza (ed è una deviazione rispetto al mio innegabile debole per il melodrammone a volte anche un po’ becero), quello che aspetto davvero in questo inizio d’autunno (esce il 16 ottobre) è l’adattamento cifrato Armando Iannucci di Dickens de “La vita straordinaria di David Copperfield”, con Dev Patel, Tilda Swinton e Hugh Laurie, perché ho visto il trailer e sto già ridendo, e mi mancano tanto le risate nel buio.
Piove, questa sera vado al cinema, e come dice Martin Scorsese: “Il cinema è una malattia, e l’unico antidoto a un film è un altro film”.
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