Sul Pubblico Passeggio manifestazione “pacifica” contro le chiusure di locali e palestre: “Presi in giro”
26 Ottobre 2020 12:42
Tutti sul Pubblico Passeggio, oggi pomeriggio, 26 ottobre, alle 17 per protestare contro le chiusure. Salgono la rabbia e la frustrazione tra i titolari di pubblici esercizi e ristoranti dopo l’approvazione del nuovo Dpcm che, per contrastare il diffondersi del Coronavirus, prevede la chiusura dei locali a partire dalle 18. Durante la prima emergenza tutti avevano rispettato la decisione del lockdown e si erano adeguati, ma questa volta gli esercenti non hanno più la forza psicologica ed economica per gestire un secondo stop. Sono convinti inoltre che l’impennata di casi, nulla abbiano a che vedere con la ristorazione. “Siamo aperti da quattro mesi e i casi sono aumentati negli ultimi 15 giorni – spiega Cristian Lertora della Fipe di Piacenza- la causa è da ricercare in altre attività. Senza contare che abbiamo speso migliaia di euro per adeguarci alle normative; abbiamo ridotto la capienza dei locali e ci siamo ridimensionati tentando di mantenere gli stessi dipendenti che sono persone non numeri”.
Gli fa eco Matteo Castignoli, della Trattoria dell’Angelo: “Nessun ristorante o palestra ha fatto registrare focolai – spiega – si è visto, al contrario, che i contagi si sono alzati con la riapertura delle scuole, ma non per la didattica in sé, ma per i trasporti, che il Governo, in 6 mesi, non è stato in grado di organizzare”. Anche Castignoli, come tutti i ristoratori, porta sulle spalle il peso degli investimenti fatti per garantire il distanziamento sociale e la sicurezza dei clienti: “Ci hanno obbligati a spendere migliaia di euro e adesso ci prendono in giro chiudendoci, siamo affranti e delusi”.
Anche i titolari di palestre e piscine, accompagnati dai clienti, si troveranno allo stesso orario, nei pressi del liceo Respighi, per manifestare contro la chiusura totale delle loro attività imposta dal Governo. In tutta Italia ci saranno proteste di questo genere. “Sarà una manifestazione pacifica – hanno spiegato – per ribadire la nostra delusione”.
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