Ospedale di Fiorenzuola, i tecnici comitato: “Nessun rischio crollo”
16 Agosto 2013 12:58
“La perizia presentata dall’Ausl sull’ospedale di Fiorenzuola è inattendibile”. A parlare è l’ingegnere Giovanni Lambri, tra i progettisti di una parte della struttura più vecchia giudicata da una recente indagine a rischio in caso di terremoto, che si è fatto portavoce del pool di tecnici incaricati dal comitato sorto per opporsi alla chiusura temporanea di alcuni reparti per lavori di ristrutturazione. Una vicenda controversa, che sta tenendo banco da diverse settimane. Lo staff tecnico, insieme al sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi, ha effettuato un sopralluogo nella giornata di martedì ed ha potuto analizzare la perizia di 1.500 pagine. L’edificio, secondo quanto ha riferito Giovanni Lambri, “non presenterebbe problemi di stabilità e non rischierebbe il crollo”, con gli ingegneri che mettono in discussione il metodo con il quale la stessa perizia è stata effettuata. “Alla luce di quanto emerso tutto va ridiscusso e ne parleremo alla prossima conferenza socio-sanitaria”, ha concluso il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi.
LEGA NORD: SE C’E’ PERICOLO, LAVORI SUBITO. MA NON SI TOCCHI IL 118 – “Se sussistono pericoli comprovati ed evidenti necessità, i lavori all’ospedale di Fiorenzuola devono essere fatti. E subito. Ma se l’allarme lanciato sarà una scusa per tagliare i servizi, la Regione dovrà assumersene tutte le responsabilità. Riguardo alla centrale del 118, visti i disagi a cui inevitabilmente porteranno i cantieri a Fiorenzuola, l’accorpamento oggi risulta ancor più inopportuno e dannoso”. E’ la posizione ufficiale della Lega Nord provinciale espressa dal responsabile della commissione Sanità Roberto Daturi, il quale lancia un appello: “I disagi provocati dal caso-Fiorenzuola inducano a un passo indietro sull’accorpamento delle centrali 118, che la sanità regionale pensa di avviare già dal 2014. Vista l’inevitabile penalizzazione a cui saranno sottoposti i pazienti della Valdarda è fondamentale che non vengano privati anche dell’eccellenza della centrale emergenze piacentina. Anzi – propone Daturi – sarebbe opportuno che la Regione valutasse misure di compensazione per quanto ci sta sottraendo, ad esempio prevedendo il servizio elisoccorso anche a Piacenza. Le aree militari – predisponendo i dovuti accordi con la Difesa – potrebbero essere una base di atterraggio e ‘logistica’ ideale”.
E riguardo al nosocomio fiorenzuolano: “La tutela della sicurezza di pazienti e dipendenti deve essere prioritaria e non può essere messa in discussione da speculazioni politiche o dalla rincorsa alla visibilità. Sarebbe però un fatto grave scoprire che il bailamme attorno all’ospedale di Fiorenzuola rappresenta una scusa per eliminare servizi e tagliare reparti. Circostanza che – se dovesse verificarsi – comporterà la necessaria assunzione di responsabilità da parte dei vertici regionali della sanità. Alla luce di questo auspichiamo che la politica non esasperi i toni nella sterile ricerca di visibilità ferragostana, piuttosto si concentri sui contenuti e sulla salvaguardia dell’interesse pubblico. Riteniamo che – appurate le condizioni dell’ospedale vecchio di Fiorenzuola – sia meglio un sacrificio oggi che l’esposizione a potenziali e seri rischi domani”.
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