Dpl, scoperti 6 milioni di stipendi non pagati e 187 lavoratori in nero

26 Agosto 2013 17:10

La sede della Direzione provinciale del lavoro

Logistica ma non solo: nel 2012 sono state 891 le aziende ispezionate dalla Direzione provinciale del lavoro, di queste 269 sono risultate irregolari, con contestazioni che hanno riguardato 2.013 lavoratori irregolari (di cui 187 “in nero”), portando al recupero di oltre 6 milioni di retribuzioni imponibili non dichiarate, quasi tutte nel terziario. Sono state erogate multe per 722mila euro.

Fari puntati sulla logistica: i controlli hanno interessato 27 cooperative, di cui 18 sono risultate irregolari. La maggior parte (78%) non era iscritta alle tradizionali associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo. Le contestazioni hanno riguardato 801 lavoratori irregolari di cui 13 in nero, sono stati irrogati 116mila euro di sanzioni e si è arrivati al recupero di 2 milioni 171mila euro di contributi obbligatori e premi assicurativi non versati.

Nel 2013 l’attività sta proseguendo a spron battuto: l’operazione più rilevante degli ultimi mesi è stata effettuata (con la partecipazione congiunta di ispettori del lavoro, Inps, Inail e carabinieri) nello stabilimento di un operatore logistico di primaria importanza (non l’Ikea, oggetto di una verifica specifica che aveva certificato la correttezza delle cooperative a cui appartengono gli operai che vi lavorano): la nuova cooperativa non aveva trasmesso il nuovo contratto di appalto e le sono state contestate anche molte altre irregolarità definite dal direttore della Dpl di Piacenza Alessandro Millo “gravi, diffuse e sistematiche”: l’impiego “in nero” prima della formale assunzione di oltre 80 lavoratori e anche dopo la loro formale assunzione quasi 200mila euro di retribuzioni non dichiarate agli enti previdenziali in soli quattro mesi.

Lo stesso Millo ha messo anche in evidenza la positiva attività di conciliazione: gli accordi raggiunti nel 2012 sono stati 353.

DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO: L’ATTIVITÀ’ 2012

Alessandro Millo

© Copyright 2024 Editoriale Libertà