Alluvione Sardegna: a Bitti notte trascorsa a spalare fango

29 Novembre 2020 10:58


(ANSA) – NUORO, 29 NOV – E’ stata una notte di duro lavoro a Bitti per cercare di liberare il paese dai detriti e dal fango e aiutare la popolazione sfollata dalle proprie abitazioni. In campo Esercito, Protezione civile, Vigili del fuoco, la Polizia Stradale che ha presidiato le strade, gli operai di Forestas, Corpo Forestale, la Croce Rossa e i tantissimi volontari accorsi da ogni paese della Sardegna mossi da una grande solidarietà. E si continua a cercare il corpo dell’anziana Lia Orunesu travolta dall’acqua dopo aver aperto la porta di casa e ancora dispersa, terza vittima dell’alluvione. Intanto è atteso oggi a Bitti il capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli che arriverà nel paese barbaricino accompagnato dal responsabile per la Sardegna Antonio Belloi. Saranno accolti dal sindaco Giuseppe Ciccolini nella sede della ex Pretura dove il Coc si è dovuto trasferire a causa dell’inagibilità del Comune sommerso dai detriti. “Abbiamo passato la notte a spalare fango con la gente terrorizzata dalla pioggia, che purtroppo ha continuato a scendere nelle ore notturne – ha detto all’ANSA Cristian Farina assessore all’Ambiente del Comune -. Non c’è abitazione che non sia stata toccata dal fango e tutte le famiglie sono impegnate nella pulizia. Siamo riusciti a liberare corso Vittorio Veneto e ora il paese è percorribile da una parte all’altra, su piazza Asproni ci lavoreremo oggi. Stiamo intervenendo con urgenza sulla viabilità di campagna dove molti allevatori sono rimasti bloccati, ad alcuni dei quali stamattina abbiamo portato medicine e viveri. Le persone sfollate sono state travolte dalla solidarietà e accolte da parenti e amici e dai nostri B&B, nessuno ha usato i lettini della Croce rossa e le strutture del Comune. In paese ora si può entrare – conclude l’assessore – ma raccomandiamo a tutti di non venire a Bitti se non per le urgenze, si intralciano i lavori che andranno avanti per tutto il giorno”. (ANSA).

© Copyright 2024 Editoriale Libertà