Gianna Casella uccisa dall’escherichia coli. L’esperto: “Tipica infezione alimentare”

24 Ottobre 2012 16:30

AGGIORNAMENTO DELLE 16.30
“Alcuni ceppi del batterio di escherichia coli convivono tranquillamente nel nostro intestino, altri invece sono molto patogeni per l’uomo e sono uno degli agenti tipici delle infezioni alimentari”. Parole dell’esperto Piersandro Cocconcelli, professore della Cattolica che commenta i primi esiti delle analisi nell’ambito della vicenda giudiziaria che riguarda la morte improvvisa della cantante Gianna Casella.

NOTIZIA DELLE 8.30
La morte improvvisa della cantante piacentina Gianna Casella ha allertato anche l’Istituto superiore di Sanità a Roma che ha eseguito una serie di analisi approfondite e specifiche su una tossina le cui tracce sono state ritrovate durante gli esami eseguiti sulla salma della donna. L’origine di tale tossina sarebbe data da un tipo di batterio di escherichia coli di cui non esisterebbero tracce nel nostro Paese. Di qui anche l’interessamento dell’istituto di ricerca con sede a Roma. Il lavoro degli inquirenti,  coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica Emilio Pisante che ha dato incarico al medico legale Novella D’Agostini di effettuare l’autopsia, dovrà cercare di stabilire quale sia stata la provenienza dell’agente dannoso. L’avvocato Alberto Tucci di Milano che difende i tre indagati, responsabili del locale in cui la cantante aveva mangiato qualche giorno prima del suo decesso, è intervenuto nel merito del ritrovamento della tossina: «Non c’è assolutamente la prova che la tossina prodotta dal batterio escherichia coli, provenga da cibi preparati nel locale dei miei assistiti. Ricordo che si tratta dello stesso batterio e della stessa tossina presenti in una verdura che nel corso del 2011 avevano causato problemi in Germania e Francia. Quindi già presente nei Paesi occidentali. E sottolineo che i miei assistiti acquistano diversi prodotti non solo all’estero, ma anche in Italia».

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