Nel 2020 accessi dimezzati al pronto soccorso pediatrico
11 Gennaio 2021 02:12
Malattie respiratorie, gastroenteriti e bronchioliti “spazzate” via dalle regole anti-Covid. Il distanziamento sociale, il lavaggio frequente delle mani e la mascherina indossata, hanno infatti reso la vita difficile anche ad altri virus, tipici dell’età infantile. Una tendenza confermata dal crollo degli accessi al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Piacenza. Nel 2019 erano stati 15mila, mentre nel 2020 (anno della pandemia), sono stati 7mila: più che dimezzati. Il primario Andrea Cella spiega: “Anche in questo periodo invernale la media di accessi viaggia attorno ai 10/20 bambini al giorno, mentre eravamo abituati a riceverne una settantina. Non abbiamo visto neppure una bronchiolite, fatto rarissimo, considerato che è una delle malattie più diffuse tra i piccoli (a gennaio 2020 si era registrato un boom). Le norme igieniche imposte dall’emergenza sanitaria, hanno fatto sicuramente la differenza – aggiunge Cella – influendo sulla diminuzione di malattie a carico dell’apparato respiratorio e gastroenterico”.
Anche per quanto riguarda il reparto di pediatria e relativo pronto soccorso, l’Ausl ha affrontato importanti sacrifici dal punto di vista organizzativo: “L’azienda ha realizzato percorsi separati, la sala d’attesa è stata divisa in due, è stata creata un’area di sanificazione degli operatori. E’ stato uno sforzo molto importante”. L’età pediatrica è stata risparmiata da forme gravi legate al Covid: “Non abbiamo avuto ricoveri a causa del Coronavirus- sottolinea Cella – ma alcuni bambini, entrati a causa di altre malattie, sono risultati positivi ed è scattato il protocollo di isolamento”.
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