Ikea, nuovo blocco dei Cobas. Ma gli altri lavoratori si ribellano
25 Ottobre 2012 12:30
AGGIORNAMENTO 13.30
Dopo la temporanea sospensione di un paio di ore, è ripreso il blocco degli ingressi allo stabilimento Ikea del polo logistico. Facchini e Cobas proseguiranno la mobilitazione almeno fino alle 16. Non è servito a nulla, infatti, l’incontro che il sindacato di base ha avuto con la dirigenza della multinazionale svedese. “La nostra proposta – spiega Aldo Milani dei Cobas – è molto semplice: aziende e cooperative lascino entrare tutti i lavoratori sotto contratto, distribuendo equamente i carichi e le ore, in modo che tutti possano avere lo stesso compenso e non ci si trovi più con buste paga da 400 euro. Per il momento non è stato possibile, dunque andiamo avanti con la protesta”. La giornata decisiva potrebbe arrivare domani, quando è previsto un confronto a tre tra Cobas, Ikea e cooperative.
AGGIORNAMENTO 12.30
Ikea, non c’è solo la protesta dei facchini affiancati dai Cobas. A ribellarsi a blocchi e scioperi ci sono anche gli altri dipendenti delle cooperative, quelli che vogliono lavorare regolarmente. E che anche questa mattina sostengono di essere stati insultati e minacciati all’ingresso da coloro che non volevano lasciali entrare. “Sono 15 persone che ne vogliono condizionare più di 100 – spiega Vincent Osadiaye – e a fare confusione sono tra l’altro persone che non c’entrano niente con Ikea, ma arrivano da altrove. Chiediamo al sindaco e alle istituzioni di intervenire per garantire il nostro diritto al lavoro: sono qui da 12 anni e non ho mai avuto problemi, non voglio che venga messo a rischio il mio posto. Pensino alle nostre famiglie”. Stesso tenore per altre due dipendenti delle cooperative che operano nel maxi-hub: “C’è un calo di lavoro sotto gli occhi di tutti – dicono Elisa Tibussi e Antonella Demontis – quindi la riduzione delle ore non è per capriccio: comprendiamo la delusione e la preoccupazione di chi si vede ridotta la busta paga, ma è una situazione in cui siamo tutti coinvolti. Meglio questo sacrificio che restare tutti disoccupati”.
NOTIZIA DELLE 9.00
Non cessa la protesta dei facchini dell’Ikea che anche questa mattina hanno bloccato l’accesso al magazzino del polo logistico di Piacenza per protestare e chiedere il rispetto del contratto e degli accordi locali presi con le cooperative che forniscono il personale. Al loro fianco i Cobas ed esponenti di Rifondazione comunista. Nella giornata di ieri la protesta aveva portato ad incidenti causando il ferimento di cinque lavoratori, tre dei quali aggrediti perché volevano entrare nello stabilimento per lavorare. Due invece sarebbero stato investiti da altrettante auto che volevano superare il presidio ai cancelli per accedere al magazzino. Il blocco dei cancelli era stato poi rimosso nel pomeriggio.
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