Via ai lavori per la “Casa accoglienza don Camminati”
13 Febbraio 2021 10:35
“Quattro anni fa, dopo la ristrutturazione del sotto chiesa, ho fatto presente a don Paolo che c’era un’ala della parrocchia da restaurare. Ora che lui se ne è andato così all’improvviso ci stiamo impegnando tutti nel suo ricordo, ognuno con le proprie competenze”: a parlare è l’architetto Roberto Rusconi, volontario della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes dove sta per diventare realtà il sogno di don Paolo Camminati, il parroco scomparso il 21 marzo scorso a soli 53 anni, a causa del Covid che pochi giorni prima di ammalarsi aveva lanciato il progetto di dare un tetto ai lavoratori precari che non possono permettersi di pagare un affitto.
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori all’ex canonica che tra pochi mesi si trasformerà nella “Casa di accoglienza don Paolo Camminati”. Da fine anno, l’appartamento di 170 metri quadrati, potrà ospitare sette lavoratori precari, anche con eventuale disabilità. Gli ospiti saranno uomini di età compresa tra 18 e 67 anni e potranno restare per un periodo da due a diciotto mesi (con rinnovo semestrale). Le persone saranno accolte dopo una valutazione del Centro di ascolto della Caritas diocesana, per ciascuna di loro si valuterà insieme all’educatore professionale, il miglior percorso di ospitalità. Preziosa ed essenziale all’interno della casa sarà la presenza dei volontari. Una commissione tecnica parrocchiale sta studiando lo Statuto di gestione, al momento non è previsto alcun contributo obbligatorio da parte dell’ospite, si sta pensando a un contributo con finalità educativa.
“L’obiettivo è di dare a queste persone non solo un letto ma una famiglia – spiega don Fabio Galeazzi -. I lavoratori saranno accolti dai volontari e da tutta la comunità parrocchiale. Non vogliamo offrire solo un luogo caldo come temperatura ma soprattutto dal punto di vista degli affetti”
Nell’ex canonica verranno ricavate quattro camere e due bagni standard e uno attrezzato per i disabili, una cucina, la lavanderia e la sala riunioni. L’accesso sarà indipendente. La ristrutturazione del costo di 261mila euro è finanziata con fondi parrocchiali e donazioni che proseguono sul conto della parrocchia stessa.
Il progetto è inserito nell’ambito dell’accordo di collaborazione “Insieme Piacenza” sottoscritto da Comune di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Credit Agricole, promosso e coordinato dalla Caritas Diocesana.
Il fenomeno dei “working poor” (lavoratori poveri) è cresciuto negli ultimi decenni, in Italia si stima che il 12% dei lavoratori sia sotto la soglia di povertà.
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