Il grido disperato del mondo del cinema: “Soffriamo, fateci lavorare”
19 Febbraio 2021 11:12
I lavoratori dello spettacolo si preparano ad una nuova mobilitazione nazionale, martedì 23 febbraio; a Piacenza l’appuntamento è alle 15 a Barriera Genova. In questo contesto prosegue l’indagine di Libertà sulla crisi dello spettacolo, raccogliendo stavolta il grido d’allarme delle sale cinematografiche, festival e rassegne.
“Soffriamo” dice il titolare del Politeama, Roberto Leonardi, insieme al padre Giancarlo e al nipote Giacomo Bertamoni, 26 anni, nuovo volto ed erede di una tradizione famigliare secolare. Fanno eco a distanza Natalia Rampini (Cinema Corso) e Alberto Tagliafichi (Cinema Jolly). “Considerateci, dateci una prospettiva, chiediamo solo di poter tornare a lavorare. Avevamo investito nell’adeguamento delle sale, nonostante questo siamo stati zitti nel rispetto di tutto e di tutti e non ci siamo ribellati, ma ora non ce la facciamo più a rispondere “non so” ogni volta che la gente ci chiede quando riapriremo. Paghiamo conseguenze che rischiano di essere irreparabili”.
Dopo un’annata che ha segnato mediamente per tutti gli esercenti attività e incassi ridotti di oltre il 70%, ad ora non si intravvede ancora un orizzonte: “La filiera cinematografica è una macchina complessa, dopo la mazzata di ottobre servono certezze per rimetterla in moto”.
Nelle interviste ai gestori dei cinema piacentini si parla di attenzione al pubblico, passaggio generazionale, rieducazione al romanticismo della sala, necessità di rivedere i meccanismi distributivi limitando lo strapotere assunto dalle piattaforme online oltreché dell’esclusività di una attività di aggregazione sociale e culturale di cui il pubblico affezionato sente la mancanza.
Le testimonianze raccolte in provincia, con Giovanni Salsi dell’associazione Cinema Moderno di Castelsangiovanni e Cosetta D’Isola del Cinema “Le Grazie” di Bobbio, illuminano belle storie di passionale resistenza. I Cinemaniaci sono preoccupati come tutti per la possibile mancanza di titoli, Arci stigmatizza la scarsa o nulla attenzione riservata al mondo associativo e dei circoli.
Non mancano le voci di Paola Pedrazzini e Claudia Parolini per il Bobbio Film Festival e Concorto Film Festival. Salvo sorprese, il “Borgo dei Borghi” riavrà il suo “red carpet” e Pontenure il suo festival di “corti”, ma «occorre che le istituzioni siano attente, sensibili, il più possibile generose e facilitanti. Bisogna lottare per non far cessare le esperienze, non lasciare che si disperda la spinta propulsiva».
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