L’ho assaggiato per voi: Bauscia dell’Uccellaia
Di Giorgio Lambri 28 Marzo 2021 17:03
Bauscia è il tifoso interista, contrapposto sportivamente al “casciavit” milanista. Ma è anche un eccellente Merlot in purezza che l’Uccellaia, complice l’antica amicizia tra la famiglia Nicoletti e i Moratti, ha creato in occasione del centenario della gloriosa società nerazzurra. Inevitabile che un grande vitigno di fama mondiale celebri una società che si chiama non a caso Internazionale. Bauscia 2011, assaggiato con sublime soddisfazione nei giorni scorsi, ha una caratteristica fondamentale, portata in dono dalle terre rosse della Valnure a quest’uva che storicamente arriva dalla zona di Bordeaux: una freschezza e una piacevole nota vegetale che a occhi chiusi fanno dubitare che questo vino abbia dieci anni.
Un Merlot di peculiare struttura e di notevole complessità, che si presenta agli occhi con un rosso cupo, dai riflessi violacei; e al naso con sfumature che partono dai frutti rossi e dalla ciliegia per approdare al cacao e alle spezie. I tannini sono esuberanti, ma non scomposti, ci dicono che Bauscia può ancora affinare. C’è grande freschezza, ci sono acidità e persistenza. A una recente degustazione webinar mi sono trovato a confrontarmi con pareri discordi sulla sua fruibilità ottimale: a mio avviso è un vino pronto già quattro anni dopo la vendemmia, ma gradevolmente maturo almeno quattro anni dopo e che restando in cantina può comunque solo migliorare. Questione di pazienza e di gusti.
L’abbinamento ideale? Ho raccolto pareri diversi: c’è chi vuole Bauscia accoppiato alla selvaggina e chi a un piatto bandiera della cucina milanese come il risotto con l’ossobuco (ma in quest’ultima opzione occorre tenere conto del peso che in questa preparazione ha lo zafferano). Io ho provato con commovente appagamento la liaison con la tradizionale “bomba di riso” piacentina, la cui gustosa opulenza viene perfettamente temperata dal Merlot di Chicca Nicoletti. Provare per credere.
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