Le gelate colpiscono l’agricoltura piacentina: danni sopratutto ai vigneti
08 Aprile 2021 10:48
Il brusco abbassamento delle temperature delle ultime notti ha prodotto seri problemi alle colture nella nostra provincia, come segnala Coldiretti Piacenza.
Le viti, in particolare, non sono scampate alla morsa del gelo: si segnalano danni in zona Donceto e media Val Trebbia, in Val d’Arda e in particolare in Val Tidone, sopratutto sulle varietà precoci di Malvasia, Ortrugo e Chardonnay coltivate a fondo valle.
“Le uve bianche sono state più colpite perché più avanti nel germogliamento – sottolinea Coldiretti Piacenza – con la conseguenza che, al risveglio, diversi produttori hanno trovato germogli appena aperti resi neri dal gelo. Particolarmente colpite le viti novelle, impiantate da poco, più sensibili agli attacchi del gelo”.
I comuni della Val Tidone che hanno risentito maggiormente dei danni sono Ziano a fondovalle, la zona di Nibbiano nel comune di Alta Val Tidone, le colline di Borgonovo e quelle di Agazzano.
“In generale c’è preoccupazione perché si attendono altre gelate – prosegue l’associazione – ma sarà possibile effettuare una valutazione più puntuale dello stato delle gemme solo tra qualche giorno, così da comprendere la reale entità del danno”.
Colpiti dal gelo, in particolare nella zona della Val d’Arda, anche i frutteti, soprattutto su diverse varietà di albicocche e pesche, specialmente quelle precoci. Sui restanti frutti si riscontrano danni meno importanti. In ogni caso, come per la vite, anche sulla frutta i danni saranno da verificare nei prossimi giorni.
Il gelo, inoltre, ha colpito i prati di erba medica tra la Val Vezzeno e l’alta Val d’Arda e gli asparagi nella zona di Pontenure e Podenzano.
Danneggiate, infine, con conseguenze ancora da verificare, le piantine di pomodori già trapiantate. “Fortunatamente siamo solo agli inizi, le piante sono presenti nei campi in numero ancora molto esiguo”, afferma Claudio Bressanutti, direttore di Coldiretti Piacenza. “Il crollo delle temperature in primavera – aggiunge – mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione, ora più sensibile al grande freddo”.
“Le piante durante il riposo invernale – sottolinea ancora Coldiretti Piacenza – sono in grado di sopportare temperature di gran lunga inferiori allo zero, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglie”.
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