Barbiere da 60 anni, resiste anche alla pandemia: “Sono preoccupato per i giovani”

16 Aprile 2021 00:02

Sull’insegna compare ancora il primo numero di telefono (sbagliato) e senza il prefisso. Non serve perché Francesco, detto Franco, è conosciuto da tutti nella zona di viale Dante, a Piacenza. Nel 1979 ha aperto il suo negozio di acconciature in via Campi e, nonostante abbia raggiunto l’età della pensione già da un pezzo, non se la sente di abbandonare il mestiere che “ha nel sangue” e i clienti affezionati. “Resto ancora qui perché amo la gente, mi vogliono tutti bene e mi dimostrano affetto – spiega Francesco Bongiovanni, che, a 74 anni, maneggia ancora gli attrezzi da lavoro con la destrezza di un 20enne. “Dopo le scuole elementari non avevo più voglia di studiare e mio padre disse che se volevo mangiare dovevo andare a lavorare” – racconta Franco. Ha iniziato a Lamezia Terme, sua città d’origine, facendo il garzoncino, (“mestiere che non esiste più”- dice), poi ha deciso di girare il mondo. “Ho lavorato cinque anni a Milano e successivamente mi sono trasferito a Toronto, dove mi sono fermato dieci anni”. Franco ha viaggiato in lungo e in largo tra New York e Buenos Aires finché ha sentito il “richiamo” della famiglia ed è tornato in Italia raggiungendo il fratello a Piacenza. Nella nostra città ha aperto il suo negozio e non se n’è più andato. “Di Toronto mi mancano tante cose – dice – soprattutto i servizi. Paghi le tasse giuste e non vedi una buca per strada. Là non crollano i ponti come da noi. Amo l’Italia e guai a chi ne parla male, ma sono rimasto deluso da come vanno le cose”.

La pandemia da Covid ha travolto anche l’attività del 74enne che ha dovuto chiudere a intermittenza per le restrizioni. Soprattutto ha dovuto dire addio, con grande dolore, ad alcuni clienti portati via dal virus. “Cerco di non lamentarmi perché la mia vita l’ho fatta e sono orgoglioso – racconta- però la vedo dura per i giovani perché è facile pensare che il lavoro in proprio sia privilegiato, ma non è così. Siamo massacrati dalle tasse e ci vogliono soldi per aprire un negozio. Se poi non ti entra nessuno come le paghi tutte le spese?”. Nonostante tutto Franco resiste: “A casa non saprei cosa fare, sono nato per lavorare”.

IL SERVIZIO DI MARZIA FOLETTI

 

 

 

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