A pochi metri di distanza, ma destini diversi per due bar: il paradosso delle norme
27 Aprile 2021 05:30
Con l’ingresso in zona gialla, il paradosso delle nuove riaperture si consuma nello spazio di quattordici passi. Tanti sono quelli che separano due bar del Centro Commerciale Gotico. Stesso spazio, ma distinte fortune. Maggiore per il bar adiacente al perimetro del centro commerciale, che dispone di un dehors all’esterno; decisamente minore per il bar che si trova una manciata di passi più all’interno.
“Basta guardare questo limite – dice Fabrizio Milani, titolar del bar dove una corda rossa vieta l’accesso al banco -: servo da asporto fino alle 18 e non posso farlo al banco. Essere in zona rossa, arancione o gialla per me non cambia neppure un dettaglio microscopico. Per giunta, nell’ultimo periodo trascorso in zona gialla il bancone era accessibile, benché allora non si fosse vaccinata così tanta gente e i dati dei contagi fossero ben peggiori di quelli di oggi”.
A una decina di metri, appena fuori dall’ingresso, i clienti consumano ai tavolini posizionati dal bar munito di dehors. “Sono contento per i colleghi che possono lavorare meglio – dice – però dispiace questa disparità di trattamento”. Mentre parla Milani indica davanti a sé. Nello spazio centrale, fra diversi negozi, è presente un’area recintata definita piazzetta del gusto. Un’area comune, molto ampia, dove oggi nessuno può però sedere. “Che senso ha? – chiede Milani – è un grande spazio dove i tavolini potrebbero stare a più di due metri. Sarebbe un servizio per i clienti di tutto il centro”. “Tra due settimane aggiorneranno le norme, spero anche prima; mi auguro che si potrà consumare al bancone. Chi decide le regole pensa che i bar siano tutti come quelli sul lungomare di Napoli e sui Navigli a Milano. Non è così”.
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