CRV – Via libera alla modifica delle L.R. n. 11/2004 e n. 11/2013
11 Maggio 2021 18:59
Il Consiglio regionale del Veneto ha votato a maggioranza, senza voti contrari, la Proposta di legge, di cui è primo firmatario Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), “Modifica alle Leggi regionali 23 aprile 2004, n. 11, ‘Norme per il Governo del territorio e in materia di paesaggio’, e 14 giugno 2013, n. 11, ‘Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto’”. Il Pdl, illustrato in aula dal Relatore Rizzotto, e dal Correlatore, Elena Ostanel (VcV), riduce le deroghe ai limiti del consumo di suolo per i progetti strategici turistici, nei casi di conflitto con la legge regionale per raggiungere l’obiettivo del consumo zero nel 2050.
Il Relatore ha spiegato che “viene abrogata la fattispecie dei progetti Strategici per il turismo la cui procedura di approvazione, qualora gli stessi comportino variante ai piani urbanistici e territoriali e siano, pertanto, di interesse regionale, è contenuta nel comma 2 ter dell’articolo 26 della Legge regionale n. 11/2004. Viene tuttavia inserita una disciplina transitoria per i procedimenti in corso volta a salvaguardare le iniziative già avviate. Eventuali progetti strategici per lo sviluppo turistico, pur non trovando più una specifica disciplina nella legislazione di settore, potrebbero, comunque, essere avviati qualora la Giunta regionale ne riconoscesse la strategicità di interesse regionale, e approvati con le relative procedure previste dal vigente ordinamento e nel rispetto delle previsioni della normativa sul contenimento del consumo del suolo. Il Pdl, munito della clausola di neutralità finanziaria, è già stato licenziato dalla Seconda commissione, dopo aver acquisito i pareri favorevoli della Prima e della Sesta commissione”. “Abbiamo fortemente voluto individuare il percorso per contenere il consumo di suolo, previsto dalla Legge n. 14/2017, ma l’iter deve essere graduale per non mettere in difficoltà nessuno: la nostra scelta politica è quindi quella di limitare progressivamente le deroghe al contenimento del consumo di suolo, senza affrettare pericolosamente i tempi. In quest’ottica, voteremo comunque l’Ordine del Giorno della consigliera Ostanel”, ha concluso Silvia Rizzotto.
Il Correlatore ha posto l’attenzione “sul consumo di suolo collegato alle progettualità strategiche per il turismo”. “Manca la previsione di criteri di compensazione per eventuali deroghe ai limiti del consumo di suolo”, ha evidenziato Elena Ostanel, che si è detta contraria a “dare alla Giunta regionale una delega in bianco in merito alle progettualità strategiche non rientranti nei predetti limiti”. “Non credo proprio che con questa norma stiamo realmente eliminando la possibilità di derogare al contenimento del consumo di suolo per i progetti strategici per il turismo: ho presentato quindi degli emendamenti e un Ordine del Giorno per recuperare pienamente lo spirito della Legge regionale del 2017 che ha l’obiettivo di zero consumo di suolo e che prevede la possibilità di rinaturalizzare ettari di terreno”, ha concluso il Correlatore.
L’Assessore regionale Cristiano Corazzari ha ripercorso il lavoro “che ha portato alla definizione dei criteri per individuare i progetti strategici di interesse regionale. Il Progetto di legge vuole limitare il numero delle deroghe ai limiti del consumo di suolo, in coerenza con il nostro impegno e lo spirito della Legge in materia del 2017”.
Nel corso della discussione generale e in dichiarazione di voto, il Portavoce dell’Opposizione, Arturo Lorenzoni, il Capogruppo Dem Possamai e la collega Vanessa Camani, nonché Cristina Guarda (Europa Verde), sono intervenuti a sostegno degli emendamenti presentati dal Correlatore Ostanel.
Giacomo Possamai, in particolare, ha sottolineato la contrarietà a “dare carta bianca alla Giunta per derogare alla giusta direzione in cui va indubbiamente questa legge: il nostro voto sarà quindi di astensione”.
A favore della proposta di legge, invece, il consigliere Joe Formaggio (Fratelli d’Italia), per il quale “è giusto lasciare alla Giunta la facoltà di derogare ai limiti del consumo di suolo per non chiudere la porta a eventuali investitori che potrebbero contribuire allo sviluppo del nostro territorio”.
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