Antonino d’oro 2021 a Madre Albina Dal Passo: una vita dedicata ai bambini
09 Giugno 2021 11:33
I Canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire hanno deciso di assegnare il premio “Antonino d’oro 2021” a Madre Albina Dal Passo, Superiora generale delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata.
Madre Albina Dal Passo nasce il 6 marzo 1941 a Adria (RO). Nel 1951, insieme alla sua famiglia, vive la drammatica esperienza dell’alluvione del Polesine.
Nel 1957 entra nella Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, fondata il 19 marzo 1921 da monsignor Francesco Torta e due anni dopo emette i primi voti religiosi. Per due anni suor Albina lavora anche nell’asilo nido a Ponte dell’Olio (PC).
Nel 1971 le prime suore partono missionarie per l’Etiopia in Africa. La madre generale Adelaide Brandazza invia suor Albina a Parma in una struttura che accoglie bambini e ragazze; nel frattempo dirige anche l’asilo parrocchiale di Collecchio (PR), realtà avviata direttamente da mons. Torta.
Nel 1986 la nuova madre generale Arcangela Morini la richiama a Piacenza dove inizia a occuparsi della scuola materna, attività che segue fino al 2018 prima come maestra e poi come direttrice. Intanto lavora attivamente nelle iniziative diocesane di animazione delle religiose e tra i giovani e le famiglie della parrocchia di Quarto. Partecipa al percorso del Sinodo diocesano conclusosi nel 1991 e nel Duemila prende parte alla missione popolare voluta dal vescovo Luciano Monari.
A Piacenza è la responsabile del gruppo delle “aggregate”, donne laiche che condividono lo spirito della Congregazione e che partecipano in modi diversi alla sua missione.
Nell’estate 2018 in Etiopia si è svolto il Capitolo generale della Congregazione che attualmente conta un centinaio di religiose distribuite in cinque nazioni: Italia, Etiopia, Kenya, Tanzania e Uganda. Viene eletta madre generale subentrando a madre Carla Rebolini.
“Il conferimento del premio vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di una donna consacrata che da oltre cinquant’anni si spende con entusiasmo, generosità e fedeltà nell’annuncio del vangelo, nella testimonianza della carità e nell’educazione dei più piccoli, dei ragazzi e dei giovani – si legge nella nota – Una vocazione che ha preso forma all’interno della Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata fondata esattamente cento anni fa da monsignor Francesco Torta, figlio della nostra Chiesa piacentina-bobbiese.
Nella testimonianza di vita di madre Albina riconosciamo tre doni che ci possono aiutare a ritrovare ciò che è essenziale nella nostra vita e per abitare con speranza questo tempo così difficile e di smarrimento che ancora stiamo attraversando. Innanzitutto la sua umanità: colpisce il suo desiderio di essere a contatto con la gente, di condividere le gioie e i dolori di tutti, capace di grande tenerezza ma anche di fermezza e franchezza nell’esprimere il proprio pensiero. Una donna concreta, pronta ad accogliere e a guidare nella quotidianità le persone che incontra e che le chiedono aiuto.
Inoltre, la sua passione educativa nei confronti dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e delle loro famiglie. In questo suo impegno molti le riconoscono una singolare sensibilità pedagogica, il saper essere aggiornata per proporre stimoli e iniziative sempre nuove, senza perdere di vista ciò che è essenziale per favorire una crescita umana e cristiana delle persone che incontra. Una suora dalle mille risorse e al passo con i tempi… in una mano il rosario e nell’altra il cellulare. Con il suo sguardo vivace e con tanto amore è stata e rimane una presenza significativa per molti.
Da ultimo, la sua fiducia nella Provvidenza e nella persona umana le hanno permesso di aprire le porte della sua comunità alla città di Piacenza, accogliendo tante realtà associative e permettendo a numerosi volontari di diventare anch’essi “figli e figlie” della Provvidenza a sostengo delle missioni in Etiopia, Kenya, Tanzania e Uganda.
Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno assegnare a Madre Albina Dal Passo questo prestigioso premio, come doveroso tributo alla sua persona e a tutte le consorelle della sua comunità sparse nel mondo. Tale onorificenza è idealmente consegnata anche alle varie realtà di volontariato sorte attorno alla loro famiglia religiosa. Il carisma delle suore di monsignor Torta, sintetizzato nell’espressione del fondatore: “più sono poveri, più sono nostri”, riteniamo sia una preziosa risorsa per tutta la città e la chiesa piacentina perché rappresenta uno stimolo a diffondere la cultura del dono e della reciprocità, vero antidoto al virus dell’indifferenza e dell’abbandono che tanta sofferenza può ancora diffondere all’interno della nostra comunità, in particolare nei confronti dei bambini e dei più piccoli”.
Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla 36esima edizione, viene annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente dal vescovo Adriano Cevolotto domenica 4 luglio nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.
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