Saremmo tutti arrabbiati come Mare di Easttown
HBO è uno di quei canali che scrive la storia della televisione: I Sopranos, The Wire, The Newsroom, Six Feet Under, The Leftovers, Game of Thrones, The Young Pope, The New Pope, Euphoria , Sharp Objects, Chernobyl sono tutte produzioni che vanno dritte nelle liste dei migliori prodotti seriali mai realizzati e parte esattamente da queste premesse “Omicidio a Easttown” la nuova miniserie che in Italia è disponibile su Sky Atlantic: e si capisce già dalle prime due puntate che la storia funziona e che la protagonista funziona
Kate Winslet non è nuova al formato della miniserie, e ha già regalato una prova stupenda in Mildred Pierce (sempre HBO, del 2011, disponibile su Chili, Sky on demand, Now), che, tratta da un romanzo di James M. Cain e diretta da Todd Haynes aveva tutto quello che serve per essere formidabile già sulla carta, esattamente come il suo predecessore, il film del 1947 di Michael Curtiz interpretato da Joan Crawford.
Questa storia originale si colloca in un territorio molto lontano dall’eleganza irritante di “The Undoing”, anzi, per capirci, siamo più in zona Frances McDormand che Nicole Kidman: Winslet è Mare Sheenan, una detective di una cittadina della Pennsylvania che indaga su un caso di omicidio di una giovanissima ragazza madre. Mare, che è una piccola celebrità locale grazie a un tiro da record durante una partita di basket del liceo avvenuta un quarto di secolo fa, continua ad essere tormentata da un altro caso vecchio ormai di un anno e mai risolto, la sparizione della figlia di una sua ex compagna di scuola.
Ma questo non basterebbe a spiegare perché la sua protagonista sia sempre così arrabbiata, pronta alla rissa, testarda, e già nei primi due episodi si incomincia a capire la tragedia familiare nella quale è immersa, cercando costantemente di tenersi alla galla, di gestire il suo ruolo di ufficiale nella comunità, di occuparsi della figlia, della madre, del nipote, del suo ex marito che abita nella casa di fronte sta per risposarsi, del nuovo love interest (Guy Pearce), del nuovo collega (Evan Peters, il Quicksilver degli X-Men e di Wandavision).
Mentre procede l’indagine sul delitto principale capiamo tante piccole storie collaterali e che saremmo tutti arrabbiati come Mare, che abita in un posto dove i figli si fanno presto, dove si beve, ci si droga, ci si picchia, dove conosci tutti e la polizia locale la chiami con il cellulare, dove se arresti qualcuno ti scaraventano una bottiglia di latte sulla finestra, e se sei Mare, sai già chi è stato, sbuffi, ti scrolli i vetri di dosso e continui a lavorare.
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