CRV – Consiglio veneto approva riordino normativo in materia di bonifica, territorio…
22 Giugno 2021 18:20
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza il pacchetto di interventi manutenzione legislativa in materia di consorzi di bonifica, foreste, agricoltura, artigianato, commercio, imprese femminili, energia, ricerca e innovazione. “E’ la terza legge ordinamentale approvata quest’anno dal Consiglio – ha ricapitolato il relatore della legge Marco Andreoli, Lega, presidente della terza commissione consiliare – Interviene su 17 leggi che si sono succedute negli anni in materia di regolazione di attività produttive e di gestione del territorio aggiornando, semplificando e coordinando la normativa esistente rispetto a successivi provvedimenti intervenuti in ambito regionale, nazionale o comunitario, senza peraltro determinare impatto sulla spesa”.
Il provvedimento, che ha impegnato l’aula per tre sedute, a partire dall’8 giugno scorso, ha incontrato le perplessità delle opposizioni, in particolare sulla regolarizzazione degli interventi forestali realizzati su terreni a vincolo idrogeologico in difformità o in assenza dell’autorizzazione dell’autorità forestale. Il confronto tra maggioranza e opposizione ha portato ad una manovra emendativa che ha confermato le sanzioni per gli interventi non regolari, prevedendo il ripristino dei luoghi com’erano nello stato originario nel caso di pesanti difformità e alterazioni dell’assetto idrogeologico,
“Bene semplificare e snellire, ma non sempre la semplificazione favorisce la chiarezza e il controllo sui risultati – ha avvertito Francesca Zottis (Pd), vicepresidente del Consiglio e correlatrice di minoranza, motivando il voto di astensione dei gruppi di opposizione – Il nuovo quadro normativo genera un ulteriore accentramento delle competenze presso la Giunta e rivela una scarsa capacità di monitoraggio su impatto e risultati, in particolare negli interventi di sanatoria. Stiamo perdendo un’occasione di sanare alcuni ‘buchi legislativi, di dare un messaggio chiaro a chi non rispetta leggi e regolamenti facendo conto su sanatorie deroghe, e di dare avvio a piani di intervento organici. Ci asteniamo perché anche su temi importanti e qualificanti, come la parità di genere, mancano contezza sull’efficacia degli interventi finanziati e una visione complessiva ”.
Per i rappresentanti delle opposizioni il pacchetto normativo rappresenta una ‘occasione perduta’ per perseguire una vera sburocratizzazione a beneficio di imprese e cittadini. Tra i rilievi mossi al provvedimento ordinamentale la vicepresidente del Pd Vanessa Camani ha denunciato l’assenza di risorse per il fondo di rotazione per l’imprenditoria femminile e una ulteriore diluizione dei contributi a fondo perduto che si verificherà con l’allargamento indistinto della platea dei beneficiari; ha criticato, inoltre, la ‘sanatoria surrettizia’ che si viene a creare negli interventi di gestione boschiva e il ‘passo indietro’ rispetto alla gestione unica dei fondi regionali di rotazione con la proroga della gestione di Veneto Sviluppo. Critiche sulla sanatoria di eventuali irregolarità negli interventi in materia forestale nelle aree con vincoli idrogeologici sono state espresse anche da Elena Ostanel (VcV).
“Alla fine la montagna ha partorito un topolino – ha commentato il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni – in questo provvedimento manca progettualità su tematiche centrali e cruciali per lo sviluppo come energia, ricerca e occupazione”.
Questi i contenuti della legge ordinamentale approvata: in materia di Consorzi di bonifica, le modifiche approvate facilitano gli interventi di manutenzione sulla rete idrografica minore e intervengono sul rinnovo e/o la proroga delle concessioni agevolando le autorizzazioni a derivazioni e prelievi d’acqua da parte dei Consorzi. Si favorisce inoltre l’esercizio in comune delle funzioni di ragioneria e bilancio con l’intento di razionalizzare gestione e spese dei Consorzi e si consente ai sindaci di delegare ad un collega di un altro comune dello stesso comprensorio la rappresentanza nelle riunioni della Consulta dei sindaci. Si stabilisce infine che il presidente della Consulta dei sindaci partecipi a tutte le sedute, senza diritto di voto.
In materia di commercio viene ridotto da 10 a 3 anni il periodo obbligatorio di mantenimento dei requisiti richiesti per beneficiare dei contributi previsti per i luoghi storici del commercio. Vengono inoltre riconosciuti i ‘distretti del commercio’, che entrano così nella programmazione regionale, e si abilitano anche le imprese commerciali a far parte degli interventi di rigenerazione urbana, beneficiando delle relative misure di sostegno.
Si allarga la platea dei beneficiari dei contributi regionali per l’imprenditoria femminile: potranno ora accedere alla legge di sostegno varata dalla Regione 21 anni fa per le imprese ‘in rosa’ anche le imprese agricole dirette da donne, le cooperative, le società di capitali e i consorzi a maggioranza femminile, nonché le libere professioniste.
La gestione degli strumenti finanziari di sostegno per l’imprenditoria giovanile e quello per l’imprenditoria femminile istituiti presso Veneto Sviluppo confluisce nel fondo unico regionale per le imprese colpite dalla crisi generata dal Covid e si rinvia di un anno, al 21 dicembre 2022, il passaggio della gestione del fondo dalla finanziaria Veneto Sviluppo all’Agenzia veneta per i pagamenti (Avepa).
Novità anche per i distributori di carburanti di Gpl e metano: il provvedimento semplifica il procedimento di collaudo e autorizzazione, ferma restando la verifica quindicennale dei requisiti tecnici di sicurezza e idoneità ambientale da parte di un professionista abilitato.
In attesa della nuova legge forestale regionale, le nuove disposizioni fanno chiarezza sulla definizione di bosco e sulla possibilità nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico di trasformare le aree boschive in altre colture di qualità. Si consente inoltre di regolarizzare con il pagamento di sanzioni eventuali interventi realizzati in assenza o in difformità dell’atto autorizzativo dell’autorità forestale purché non pregiudichino la sicurezza idrogeologica
Anche in materia di boschi di pianura si introducono norme che facilitano i titolari dei terreni a beneficiare dei contributi regionali per interventi di rimboschimento, anche su superfici di area ridotta.
In materia di pesca le nuove norme ordinamentali consentono alla Giunta veneta di intervenire sul regolamento per l’attività ittica nel lago di Garda, così come avviene per le altre acque interne di competenza regionale.
In materia di energia la competenza di approvare nuovi impianti di produzione energetica e di aggiornare il piano energetico del Veneto passa al direttore dell’Area competente della Regione. I comuni non avranno più il compito della certificazione energetica degli edifici, mentre conservano, se contano più di 30 mila abitanti, la funzione di controllo sulle emissioni delle caldaie. Semplificate, inoltre, le modalità autorizzative per impianti elettrici ed elettrodotti di modeste dimensioni, non superiori a 30 mila volt.
Infine, per sostenere innovazione e competitività delle imprese venete, il provvedimento istituisce presso la società Veneto Innovazione l’elenco regionale di manager temporanei (i cosiddetti “temporary manager”), con particolare riguardo a due figure: il “manager dell’innovazione” e il “temporary export manager’. L’elenco regionale potrà aiutare le imprese del territorio a reperire tali professionalità specifiche, utili per impostare nuove strategie aziendali e per l’internazionalizzazione.
Insieme alle nuove norme l’aula consiliare ha anche votato tre ordini del giorno, proposti dalle opposizioni. Il Consiglio, con voto unanime, chiede che l’esecutivo relazioni all’assemblea veneta entro un anno sulla governance di Avepa, in particolare in merito alle nuove funzioni di gestione e intermediazione finanziaria assunte dall’agenzia per i pagamenti. Sono stati invece respinti, con 36 voti contrari, l’atto di sollecito alla Giunta che invitava l’esecutivo a presentare ‘entro giugno’ il nuovo piano faunistico venatorio del Veneto, in regime di proroga dal 2012, e l’ordine del giorno che avrebbe impegnato la Giunta a predisporre entro la fine dell’anno un nuovo piano energetico regionale secondo le linee guida europee e aderente ai principi del piano nazionale 2020 per l’energia e per il clima.
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