Bosone di Higgs vince il Nobel:
nel progetto il piacentino Rossi

08 Ottobre 2013 13:24

La Commissione di Stoccolma ha deciso di assegnare il premio per la fisica a Peter Higgs e Francois Englert per i loro studi sul bosone, ribattezzato “la particella di Dio”. La scoperta della particella mancante, che ci spiega cosa è successo un attimo dopo il Big Bang, da parte dello scienziato inglese Peter Higgs, ha vinto il prestigioso riconoscimento. Al Cern, dove la scoperta è stata osservata e annunciata il luglio dello scorso anno, lavora il piacentino Lucio Rossi, scienziato 60 enne nato a Podenzano.  Rossi lavora al Cern di Ginevra , l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, modello di collaborazione internazionale con 20 Stati membri. Nel più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo, il professore piacentino ha lavorato alla realizzazione del progetto Lhc, il grande collisore adronico, l’acceleratore di particelle più grande e potente in un tunnel di 27 chilometri di circonferenza.

Laureato in Fisica all’Università di Milano, dal 1981 Lucio Rossi è ricercatore dell’Infn e dal 1992 è professore associato del Dipartimento di Fisica dell’università di Milano. Nel 1989 inizia anche la collaborazione con il Cern. Nel 1997 entra a far parte della collaborazione Atlas e nel 2001 lascia l’università di Milano, in cui rimane professore in congedo, per andare al Cern di Ginevra a dirigere il gruppo Magneti & Superconduttori per il progetto LHC. Nel 2004 ha lanciato la rete Europea per i magneti ad alto campo e pulsati per i collisori adronici (finanziata dalla Unione europea) e ne è responsabile. Rossi ha partecipato anche ad un esperimento spaziale (Ams) propugnando nel 1998 una nuova tecnologia per protezione degli astronauti dalla radiazione in voli interplanetari basata sui grandi magneti superconduttori.

 

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