CRV – Le Mozioni approvate oggi dal Consiglio regionale del Veneto
28 Luglio 2021 18:15
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la Mozione n. 120, presentata in aula dal primo firmatario Alberto Bozza (FI), “Adozione iniziative per la tutela del comparto vitivinicolo e del consumatore finale. Agire in sede europea affinché il prodotto dealcolato non sia definito vino ma sia identificato con il termine di ‘bevanda’ a tutela del consumatore, con esclusione del procedimento di dealcolazione per i vini DOP e IGP”. Il provvedimento impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva, con il Governo italiano e in particolare con il Ministro delle Politiche Agricole, affinché l’Unione europea, e in particolare il Consiglio dell’Ue, adottino una terminologia distintiva per i prodotti dealcolati con classificazione di tali prodotti in una nuova categoria, al fine anche di non confondere i consumatori e favorire l’acquisto informato e consapevole dei cittadini. Viene inoltre richiesta l’esclusione della possibilità di avviare il procedimento di dealcolazione totale o parziale in relazione ai vini DOP o IGP.
Via libera alla Mozione n. 138, presentata dal primo firmatario Raffaele Speranzon (FdI), “La Ue condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità”.
Il provvedimento impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e tutte le altre sedi utili affinché la Ue condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità; non stringa con essi accordi di cooperazione culturale riguardanti programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie e revochi quelli già esistenti; ad attivarsi presso le competenti autorità sportive, nazionali e internazionali, affinché sia preclusa agli Stati che prevedono come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, l’organizzazione di manifestazioni sportive internazionali, anche al fine di tutelare l’incolumità degli atleti omosessuali e affinché, comunque, non vi partecipino le squadre italiane.
Approvata, dopo alcune modifiche concordate con la maggioranza, la Mozione n. 112, presentata dalla consigliera Elena Ostanel (VcV), “Stop al massimo ribasso. La Regione Veneto intervenga presso il Governo per non permettere che si torni indietro sul Codice Appalti”.
Il provvedimento impegna il Presidente e la Giunta regionale a intervenire presso il Governo, nella discussione relativa alle modifiche del Codice degli Appalti, per limitare la liberalizzazione del sub-appalto e del cosiddetto ’appalto integrato’, che potrebbero avere ripercussioni negative sul sistema regionale; a convocare quanto prima il ‘Tavolo di monitoraggio generale sugli appalti’ previsto, in aggiunta all’Osservatorio sugli appalti pubblici, all’articolo 4 del recente ‘Protocollo di intesa in materia di appalti’, sottoscritto tra Regione Veneto, ANCI Veneto, UPI Veneto e sindacati confederali.
Votata all’unanimità la Mozione n. 106, “No a nuove trivellazioni in Polesine”, illustrata dalla consigliera Laura Cestari (LV), prima firmataria.
Il provvedimento impegna la Giunta regionale a farsi promotrice di incisive iniziative nei confronti del Governo, coordinando anche i comuni del Polesine, affinché vengano cancellati i progetti di trivellazione e stoccaggio, preservando l’ecosistema dell’Adriatico e ad impedire nuovi insediamenti di piattaforme estrattive che possano ledere l’equilibrio di un territorio fragile come quello del Delta del Po. Respinta, invece, la Mozione n. 111, illustrata dalla consigliera Erika Baldin (M5s), “Il Piemonte sarà la prima regione ad avere le montagne Covid Free. Il Veneto prenda esempio”. Bocciata anche la Mozione n. 78, presentata dalla consigliera Ostanel (VcV), “Avviare al più presto un Tavolo di confronto con Amazon e altri colossi della logistica per permettere insediamenti compatibili con i territori interessati”. Non passa neppure la Mozione n. 130, presentata dalla consigliera Baldin (M5s), “Candidature di comuni veneti a Città italiana della cultura: in mancanza di una posizione ufficiale la Giunta regionale sia equidistante”.
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