Energia, i tre fattori che aumenteranno il prezzo delle prossime bollette
08 Settembre 2021 06:00
In breve:
- Nel terzo trimestre 2021 la bolletta dell’elettricità è aumentata del 9,9%, quella del gas del 15,3%
- Tra le cause dell’aumento ci sono le aste per l’emissione di anidride carbonica organizzate in Europa
- Spinte verso l’alto anche dall’energia elettrica all’ingrosso e dalle risicate riserve di gas
In autunno dovremo aspettarci bollette più salate, per non parlare del prossimo inverno. Il costo dell’energia elettrica e del gas sta lievitando dall’inizio del 2021 e la colpa è, in parte, delle politiche verdi della Commissione europea. Una delle variabili chiave di questo rincaro è infatti senza dubbio il meccanismo delle aste per le concessioni ad emettere anidride carbonica ma non è il solo. Ecco cosa sta accadendo alle nostre bollette e quali sono i tre fattori principali che stanno spingendo i prezzi all’insù.
Il prezzo della bolletta nel 2021 si è impennato
La corrente elettrica e la fornitura del gas si stanno facendo sempre più costose. A dirlo sono gli aggiornamenti di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Stando ai dati dell’agenzia pubblica di riferimento, nel terzo trimestre 2021 la bolletta dell’elettricità sarebbe aumentata del 9,9% mentre quella del gas del 15,3% rispetto al periodo precedente. Incrementi notevoli, eppure calmierati dall’intervento del governo. L’esecutivo è infatti intervenuto d’urgenza alla fine di giugno per tagliare il peso degli oneri in bolletta, in modo tale da contenere il conto salato per le famiglie (senza questo intervento la variazione del prezzo sarebbe stata nell’ordine del 20%.
Parlando di soldi, alle famiglie quanto costeranno i rincari?
Stando sempre alle stime di Arera, tra il primo ottobre 2020 e il 30 settembre 2021 la famiglia-tipo spenderà in elettricità 559 euro, un aumento del 12% rispetto al periodo compreso tra il primo ottobre 2019 e il 30 settembre 2020. Si tratta di un maggiore esborso di circa 62,4 euro annui. Più salata, come da tradizione, la bolletta del gas. In questo caso la famiglia-tipo spenderà circa 993 euro tra il primo ottobre 2020 e il 30 settembre 2021, circa 13 euro in meno rispetto all’anno precedente. Perché questa differenza? Semplicemente l’anno “scorrevole” adottato da Arera per le statistiche sconta ancora la riduzione dei prezzi dell’energia di fine 2020, oramai più che compensato dagli aumenti dei primi nove mesi del 2021. Con ogni probabilità nel prossimo aggiornamento (in arrivo a fine mese) l’aumento dei prezzi risulterà più evidente.
Perché il prezzo dell’energia sta salendo così tanto?
I fattori principali sono tre:
- Andamento delle aste di anidride carbonica in Europa
- Costo dell’energia elettrica all’ingrosso ai massimi storici
- Scorte di gas risicate alle porte delle stagioni fredde
Le aste europee per la CO2 sono ai massimi storici
All’interno dell’unione europea per emettere anidride carbonica bisogna pagare. Dal 2005 è infatti attivo il mercato europeo Ets, ovvero un sistema di scambio delle quote di emissione di CO2 nell’Unione europea. In pratica se hai una fabbrica e devi emettere anidride carbonica legata alla tua attività devi possedere una determinata quota di emissione, ovvero la quantità massima di gas serra che puoi emettere. Questi permessi vengono scambiati tutti i giorni sul mercato Ets e il prezzo di una tonnellata di CO2 è letteralmente esploso, tra la grande richiesta di un continente in ripresa e una continua riduzione del tetto massimo di emissioni per le nuove politiche verdi della Commissione europea (che continuerà a stringere il tetto massimo in vista dell’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050). A fine gennaio 2021 la tonnellata di CO2 si trovava al di sotto dei 35 euro, a inizio maggio a circa 50 euro, per poi superare i 62 euro ai primi di settembre. Un costo che se dovesse mantenere questa dinamica si troverebbe raddoppiato in meno di un anno. Cosa c’entrano gas ed energia elettrica? Anche le centrali devono pagare e acquistare questi permessi. L’onere poi ovviamente viene scaricato su tutta la catena, per raggiungere i consumatori finali.
I proventi delle aste della CO2 poi, vengono distribuiti tra gli Stati membri che possono impiegarli per calmierare i prezzi delle bollette. All’Italia nel secondo trimestre 2021 (primavera) sono stati versati 719 milioni di euro, con crescita del 168% (visto l’aumento dei prezzi). Viene così a crearsi uno singolare circolo: i prezzi delle bollette e il costo dell’energia aumentano anche a causa delle aste per la CO2 (sempre più combattute e onerose) e i proventi ricavati dalle aste vengono impiegati dagli Stati membri per ridurre l’impatto delle aste stesse in bolletta. Sembra uno scioglilingua, ma è la realtà dei fatti.
Il prezzo dell’energia elettrica “all’ingrosso” ha toccato nuovi record
Il mercato dell’energia elettrica vede i prezzi salire senza soluzione di continuità. Il Prezzo unico nazionale, ovvero la media dei prezzi dell’energia elettrica venduta sul mercato agli operatori elettrici, è passata dai 20 euro al MegaWattora di maggio 2020 ai quasi 61 euro di gennaio 2021, per poi superare quota 130 euro all’inizio di settembre. Non è un caso che il grafico dell’andamento delle tariffe per l’energia elettrica in bolletta mostri un evidente incremento della spesa per componente energia (principale variabile di aumento del prezzo, dato che la spesa per il trasporto, la spera gli oneri e le imposte sono sostanzialmente stabili o in diminuzione).
Le scorte di gas sono basse (e il nord Europa teme per l’inverno)
Le scorte di gas in Europa sono ai minimi dal 2013. Stando ai dati di Gas infrastructure europe alla fine di agosto l’Europa poteva contare su circa 747,75 TeraWattora di gas naturale, un valore il 26,3% più basso rispetto al 2020 e del 25,6% rispetto al 2019. L’Italia su questo fronte corre meno pericoli visto che le scorte sono “solo” l’11,9% sotto i livelli del 2020 e dell’8,9% sotto quelli del 2019. Secondo il capo della società di consulenza Engie Energyscan Julien Hoarau – citata nei giorni scorsi dalle principali testate – “L’Europa dovrà affrontare un inverso molto rigido e un evento meteorologico estremo potrebbe spingere i prezzi oltre i 100 euro per MegaWattora”.
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