Nuova vita per l’ex convento francescano di Fiorenzuola: “Luogo di accoglienza”
21 Settembre 2021 05:06
“Un tempo sulla porta di questo convento c’era scritto clausura. Oggi diventa un luogo aperto, con una triplice attenzione: alla cultura, all’educazione e alla solidarietà”. Così il parroco di Fiorenzuola don Giuseppe Illica ha salutato l’inaugurazione del convento francescano di piazzetta San Francesco, a Fiorenzuola, che accoglierà persone disabili grazie ad A.Fa.Di (associazione familiari disabili), anziani con la Libera Università della Terza Età, e giovani con gli Scout.
“La formula trovata a Fiorenzuola dovrebbe fare da modello anche per tutti gli altri conventi del territorio” – ha esortato Padre Secondo Ballati, superiore di Santa Maria di Campagna a Piacenza. “In accordo con la parrocchia abbiamo dato in gestione (presto faremo la cessione) di chiesa e convento. Come frati manteniamo una presenza con la messa celebrata il giovedì mattina e il sabato pomeriggio”.
A.Fa.di, capitanata da Gianni Finetti, ha lottato per avere un luogo che “dal giorno alla notte” accogliesse i propri ragazzi. “Lo gestiranno non le cooperative, ma le famiglie attraverso un educatore – ha annunciato – Questo luogo è pensato per proseguire la vita che i nostri figli facevano in casa: nelle 61 famiglie della nostra associazione, abbiamo ben 14 mamme con più di 83 anni e i figli con più di 50”.
E’ al bando regionale “Dopo di Noi” che ha partecipato A.Fa.Di attraverso il progetto steso dal comune, come ha ricordato il sindaco Romeo Gandolfi, presente con la vice Paola Pizzelli. Presente anche Davide Baruffi sottosegretario alla presidenza regionale: la Regione ha infatti dato un contributo da 84mila euro, a cui si sono aggiunte altrettante risorse dai privati. Hanno assicurato anche per il futuro il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano i consiglieri Elena Uber e Mario Magnelli. Un ringraziamento è andato alla consigliera regionale Katia Tarasconi per l’interessamento sempre manifestato sul progetto. Un grazie che si è tinto di dolore, per la perdita improvvisa del suo amato figlio Khristopher.
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