Assemblea Confapi: “Segnali di ripresa, aiutiamo le imprese a ripartire”

22 Settembre 2021 20:18

I segnali di miglioramento dell’economia locale, la preoccupazione per il rincaro delle materie prime, una grande attenzione alla sostenibilità e il ruolo centrale che deve avere la digitalizzazione nelle imprese sono stati i temi centrali della diciassettesima assemblea di Confapi Industria Piacenza, moderata dal vicedirettore di Telelibertà Michele Rancati nella suggestiva cornice della ex chiesa del Carmine.

”È stato un anno difficile – ha detto il presidente Giacomo Ponginibbi – in cui non abbiamo mai fatto mancare sostegno e servizi ai nostri associati, seppure con tutte le limitazioni fisiche imposte dalla pandemia. Questo evento è importante anche perché torniamo finalmente a guardarci negli occhi, a parlare di persona, a progettare il rilancio, tutti assieme”. L’ottimismo non manca: “Come associazione abbiamo avuto 50 nuovi iscritti, che per noi rappresenta un segnale molto forte e la conferma di come lavori bene la nostra “macchina”. A livello generale, gli indicatori sono buoni in Italia e a Piacenza, la crisi dovuta al Covid non è certo superata, ma vediamo schiarite all’orizzonte. Al di là del problemi noti, ci preoccupa molto l’aumento del costo delle materie prime, delle utenze e dei servizi: ostacoli che devono essere rimossi per aiutare le aziende a ripartire”.
Uno speciale sull’assemblea provinciale di Confapi Industria Piacenza sarà trasmesso sabato prossimo, 25 settembre, alle 20.30 su Telelibertà (canale 98).

IL CONFRONTO SULLA DIGITALIZZAZIONE

Digitalizzazione delle imprese: presente o futuro per le imprese? Se n’è parlato nel corso della prima tavola rotonda dell’assemblea di Confapi Industria Piacenza svoltasi nell’ex chiesa del Carmine.

Il tavolo tematico ha trattato la digitalizzazione nella manifattura avanzata con gli interventi di Giuliano Busetto, vertice delle Digital Industries di Siemens Italia e presidente di Siemens Industry Software, Vincenzo Cerciello, vicepresidente di Confapi Industria Piacenza e di Nordmeccanica Group e di Michele Monno, ordinario di Tecnologie e sistemi di lavorazione del dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, oltre che direttore scientifico del Laboratorio Musp del Tecnopolo di Piacenza.

“La digitalizzazione è qualcosa che cambia il modo di vivere, ma bisogna distinguere perché è diversa a seconda che si parli di industria o di pubblica amministrazione o di altro: per l’industria ad esempio parlare di digitalizzazione significa portare degli strumenti per rendere la produzione molto più flessibile e garantire più efficienza alle linee produttive – spiega Busetto – finora però la digitalizzazione non è così inserita nelle imprese: in certi casi manca l’intero processo che trasforma le imprese in modo digitale. Credo che la trasformazione digitale delle imprese richieda probabilmente ancora dieci anni per essere completata: quello su cui dobbiamo fare leva sono i giovani perché sono sensibili e capiscono il potenziale della digitalizzazione”.

“Di digitalizzazione si parla parecchio oggi, ma in realtà è una questione sempre molto viva: è una trasformazione aziendale, è l’industria 4.0 – fa notare Cerciello – se oggi non sei digitale non sei competitivo: è una necessità. Le maggiori richieste che ci arrivano oggi riguardano la connettività degli impianti”. È lui a evidenziare, all’inizio dell’intervento, il legame forte con Piacenza: “Noi abbiamo sempre creduto in questo territorio – spiega – poi ci siamo allargati, abbiamo aperto filiali in Cina e negli Stati Uniti, ma consideriamo Piacenza come il nostro quartiere generale”.

A chiudere gli interventi è stato Monno: “La situazione è cambiata: 35 anni fa la cosa più complicata era quella di occuparsi della manutenzione delle macchine – spiega – oggi le macchine sono collegate a software e reti. Ma prima di arrivare a una digitalizzazione compiuta ci vorranno anni e serve la formazione di tutti. O noi riusciamo a fare della digitalizzazione un elemento condiviso oppure rischia di essere fortemente divisiva”.

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