Di corsa per 24 ore filate: 50 anni fa il record di Enzo Boiardi alla Galleana

20 Ottobre 2021 04:00

Enzo Boiardi è un uomo che ha sempre messo il sacrificio in cima alla scala dei suoi valori. Non come autopunizione, bensì come paradigma di vita: mettersi alla prova, misurare la soglia di fisico e mente. Oggi ha 86 anni, vive con la moglie Franca; i due figli gemelli, Fabrizio e Roberto, gli sono spesso vicini nella casa di famiglia in zona via Rigolli. Originario di Roncovero di Bettola, silente e riservato come la gente di montagna, ha fatto il muratore, l’operaio in una conceria, il netturbino. Ma la sua passione infinita è sempre stata la corsa, sulla strada, su e giù per i pendii, nei boschi. E alla corsa deve una notorietà che certo non ha cercato, ma gli viene attribuita d’ufficio.
Giusto cinquant’anni fa, fra il 16 e il 17 ottobre 1971, ha scritto il suo nome nell’album dei primati. Lo ha fatto con il carattere leggero e la grafia discreta di chi abbozza sorrisi ma non si lascia mai andare a manifestazioni di entusiasmo. Lui, maratoneta autodidatta, passato a correre le 100 chilometri perché i 42,195 della maratona non gli bastavano più. Correre per 24 ore consecutive, un giorno intero sulla pista dello stadio della Galleana, inaugurato da appena due anni. Una cosa da pazzi a pensarci, ma lui ce l’ha fatta: 211 km e 831 metri. L’equivalente di cinque maratone una in fila all’altra. Risultato omologato dai giudici di gara Fidal, guidati dall’amico Pierluigi Rossetti, uno di quelli che hanno accolto l’aspirazione dell’atleta d’acciaio e hanno messo in piedi la faccenda. Su precisa richiesta dell’interessato.

Era una giornata di sole quel 16 ottobre, alle 14 Enzo ha iniziato a inanellare giri dello stadio…

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