I lockdown del 2020 non hanno ridotto la concentrazione di gas serra
26 Ottobre 2021 06:00
In breve:
- Nonostante i lockdown, nel 2020 sono aumentate le emissioni di gas serra
- La concentrazione di Anidride carbonica, metano e ossido di azoto nell’atmosfera è cresciuta ad una velocità superiore a quella dell’ultimo decennio
Lockdown climatici per ridurre le emissioni e combattere il riscaldamento globale? Inefficaci e inutili, stando agli ultimi dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale. La WMO ha infatti pubblicato l’aggiornamento sulla concentrazione di gas serra nell’atmosfera e, in parte sorprendentemente, nel 2020 l’inquinamento è aumentato anche rispetto alla media dell’ultimo decennio. Una statistica che invita a riflettere sulle misure una-tantum ma anche sulla strategia più appropriata da adottare per combattere il cambiamento climatico.
I lockdown non riducono le emissioni di gas serra
Chiudersi in casa, adottare il telelavoro, farsi consegnare il cibo a domicilio e smettere di viaggiare. I lockdown possono essere una soluzione per ridurre le emissioni di gas serra sul pianeta? Gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione meteorologica mondiale sembrano suggerire di no. Nel 2020 infatti la concentrazione di gas serra nell’atmosfera è nuovamente cresciuta, registrando un nuovo record. Le misure di contenimento della pandemia, nate come misure chiaramente sanitarie, si ipotizzava potessero portare benefici in termini di emissioni. I dati empirici sembrano escludere questa eventualità.
Le emissioni di CO2 scendono rispetto al 2019 (ma superano la media del decennio)
Per quanto riguarda l’anidride carbonica, principale componente delle emissioni di gas serra, nel 2020 la concentrazione ha raggiunto un record di 413,2 parti per milione. L’aumento di CO2 tra il 2019 e il 2020 in effetti è risultata essere del 5,6% inferiore rispetto al periodo compreso tra il 2018 e il 2019. Una leggera riduzione quindi, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale dovuta “alle restrizioni legate al Covid-19”. Se questa sembra essere una “buona” notizia per la lotta al cambiamento climatico, un altro dato spegne immediatamente l’ottimismo: la velocità con cui la concentrazione di anidride carbonica è aumentata tra il 2019 e il 2020 è comunque superiore alla media dell’ultimo decennio. Non solo. I dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio suggeriscono che anche nel 2021 avremo un aumento della concentrazione.
Dal metano nemmeno la consolazione del 2020
Tra il 2019 e il 2020 la concentrazione di metano è salita di 11 parti per milione rispetto all’anno precedente. Un aumento che supera la variazione 8 parti per milione registrata tra il 2018 e il 2019, quindi in un periodo di “normalità”, precedenti l’evento straordinario dei lockdown. La media storica dell’incremento della concentrazione di metano si aggirava sulle 12 parti per milione negli anni ’80, scendendo a zero nel periodo compreso tra il 1999 e il 2006 (quando la concentrazione di fatto era rimasta stazionaria). Dall’anno successivo la concentrazione di CH4 è tornata a crescere. Resta in ogni caso una crescita superiore alla media degli ultimi dieci anni nel 2020.
Niente da fare neanche per l’ossido di azoto
Brutte notizie anche sul fronte dell’ossido di azoto. Stando alle rilevazioni del WMO la concentrazione di questo composto sarebbe cresciuta di circa 1,2 parti per milione, raggiungendo le 333,2 ppm. Parliamo di un incremento superiore a quello registrato tra il 2019 e il 2020 ma anche rispetto alla media degli ultimi 10 anni (0,99 parti per milione). Anche in questo caso i lockdown non hanno portato ad alcun beneficio tangibile nella riduzione delle emissioni.
Le parole del segretario generale del WMO Petteri Taalas
“Molti Paesi stanno adottando obiettivi di azzeramento delle emissioni nette e si spera che COP26 vedrà un importante aumento di questi impegni. Dobbiamo trasformare il nostro impegno in azioni che avranno un impatto sui gas che causano il cambiamento climatico. Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto, e tutto il nostro stile di vita”.
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