I 40 anni di Assofa, Bianchini: “Il segreto è accogliere gli imprevisti”
28 Novembre 2021 02:54
Per costruire una storia lunga quarant’anni, il segreto è accogliere gli imprevisti. Lo sa bene Assofa che celebra quattro decenni di attività e progetti nati e cresciuti per le persone con disabilità. L’obiettivo, allora come oggi, è stato quello di far sì che queste ragazze e ragazzi possano sentirsi parte attiva, una risorsa per la società. Lo ha ribadito l’altra sera, nella chiesa di San Giuseppe Operaio di Piacenza, il presidente di Assofa Giancarlo Bianchini insieme alla figlia Lucia, davanti a tante persone venute per un momento di festa, ma anche per ascoltare il teologo don Marco Pozza.
“Il succo di questi quarant’anni è che l’imprevisto è la regola che domina le azioni – spiega Bianchini – il problema è accogliere gli imprevisti, considerarli come dono del Signore”. Lì sta il dilemma, ma anche il segreto per crescere: lo sa bene anche don Pozza, per il quale l’imprevisto è quello di essersi ritrovato cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova.
“Tante volte faccio fatica ad amare questa gente proprio perché è faticoso – spiega – non è semplice essere vicini a chi non condivide niente con noi. Ma poi ci sono degli imprevisti: e l’imprevisto in carcere arriva dai colloqui che il sacerdote fa con questi uomini che hanno preso la loro libertà e ne hanno fatto un uso diabolico. L’imprevisto è quando uno di loro mi dice che è difficile accettare di essere aiutati: noi spesso tendiamo a sottovalutare l’importanza di un piccolo gesto di cura”.
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