Cinque cose che non sapevi su Black Friday e Cyber Monday
29 Novembre 2021 06:00
L’85% degli italiani ha fatto acquisti durante il fine settimana degli “sconti”. Ecco da dove derivano i termini “Black Friday” e “Cyber Monday” ma anche cosa comportano per l’ambiente e in termini di spreco di oggetti elettronici
Dall’impatto ambientale degli acquisti elettronici alle abitudini di acquisto degli italiani, passando per l’origine dei termini Black Friday e Cyber Monday. Cinque curiosità sul fine settimana dei “saldi” importato dagli Stati uniti e diventato appuntamento fisso del calendario dello shopping italiano.
1) Gli acquisti sfrenati generano una montagna di rifiuti elettronici
Stando ad una ricerca del gruppo Material Focus, a seguito degli acquisti durante Black Friday, Cyber Monday e feste Natalizie nella sola Gran Bretagna verranno gettati nella spazzatura 5 milioni di oggetti elettronici. Questo perché i consumatori si troveranno in casa oggetti più aggiornati acquistati proprio per sostituire quelli al momento posseduti. Stando ad una ricerca del 2020 il valore dei rifiuti elettronici gettati nella spazzatura ogni anno si aggirerebbe sui 62,5 miliardi di dollari. Un valore impressionante legato alle elevate quantità di metalli preziosi contenuti all’interno dei manufatti tecnologici di ultima generazione.
2) I numeri del Black Friday e del Cyber Monday in Italia
Il Black Friday, nato da una tradizione di acquisti prettamente anglosassone (anzi statunitense), è ormai entrato a far parte del calendario dello shopping italiano. Stando allo studio effettuato da PwC sul Black friday e il Cyber Monday in Italia, oltre l’85% degli italiani sarebbe interessato a fare acquisti durante questi giorni di sconti: il 45% lo dovrebbe aver fatto con certezza mentre il 41% solo in presenza di offerte ritenute interessanti. La spesa media? In crescita rispetto al 2020. Nello scorso weekend in media gli italiani dovrebbero aver speso circa 235 euro a testa rispetto ai 157 euro del 2020. I prodotti che generano maggiore interesse riguarderebbero articoli elettronici e tecnologici (il 47%), seguiti dall’abbigliamento e dagli accessori (il 41%), quindi gli articoli per la casa (il 24%) e la categoria “Salute e bellezza” (20%).
3) Il commercio online continua la sua corsa inarrestabile
Sono anni che il valore degli acquisti effettuati online è caratterizzato da un segno “più”. La pandemia però ha rapidamente accelerato quella che sembra essere una transizione senza soluzione di continuità dagli acquisti in negozi fisici verso quelli “online”.
Una osservazione legata al fatto che il valore complessivo del commercio al dettaglio in Italia non ha subito una accelerazione tale da giustificare il 200% di incremento del valore degli acquisti online tra il 2015 e il 2021 (la variazione complessiva del commercio al dettaglio in Italia si limita ad un +5,8%, sintomo del fatto che parte delle vendite hanno cambiato canale di distribuzione).
4) Da dove arriva il termine “Black Friday”?
L’origine del termine continua ad essere dibattuta. Una delle versioni maggiormente condivise però riguarda un collezionista di francobolli di Philadelphia, Martin Lewis Apfelbaum. Quest’ultimo era titolare di uno storico negozio di francobolli rari proprio in città e aveva pubblicato nel gennaio 1966 un annuncio sul “The American Philatelist”, una rivista di settore. La traduzione è la seguente: “Black Friday è il nome con cui il Dipartimento di polizia di Philadelphia chiama il venerdì che segue il giorno del Ringraziamento. Il Black Friday apre ufficialmente la stagione degli acquisti natalizi nel centro della città e solitamente porta un grande traffico e marciapiedi intasati alla chiusura dei negozi”. Insomma il “Venerdì nero” per chi si trovava a dover gestire il traffico di un’orda di compratori. Nel 1966, tra l’altro, quel venerdì coincideva con la tradizionale partita di football tra le squadre universitarie dell’esercito e della marina che si sarebbe tenuta proprio a Philadelphia.
5) E il Cyber Monday?
In questo caso l’origine più vicina nel tempo permette di ricostruire con più facilità il percorso del termine. “Cyber Monday” sarebbe stato impiegato per la prima volta nel 2005 dalla federazione nazionale dei commercianti americani per incoraggiare gli acquisti su internet. Sulle colonne del New York Times, sul finire del novembre 2005, si leggeva: “Il nome Cyber Monday è emerso dall’osservazione legata al fatto che milioni di americani, freschi del fine settimana del Ringraziamento, sono tornati alle loro connessioni internet ad alta velocità il lunedì per acquistare i prodotti che desideravano”.
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