CRV – L’Associazione dei consiglieri regionali ha premiato due tesi di laurea
15 Dicembre 2021 15:39
Il dott. Enrico Polloni, laureato in Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Trieste, per la sua tesi incentrata sulle relazioni internazionali della Regione Veneto, e la dott.ssa Giulia Sbrizza, laureata in Scienze Forestali presso l’Università degli Studi di Padova, la cui tesi verte sulle Proprietà Forestali Collettive in Veneto, sono stati insigniti rispettivamente del secondo e del terzo premio previsti dal Bando 2017 pubblicato dall’Associazione dei consiglieri regionali d’intesa con le Università degli Studi del Veneto. Nicola Finco, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, nel portare i saluti istituzionali e, in particolare, del Presidente Roberto Ciambetti, ha espresso grande soddisfazione “per la qualità delle tesi premiate. Erano lodevoli gli obiettivi del Bando: valorizzare oltre 50 anni di vita della Regione Veneto che, in questo mezzo secolo di attività istituzionale e politica, ha creato i presupposti per una crescita notevole dal punto di vista economico e sociale. Negli anni ’70 eravamo un territorio sostanzialmente povero ma, nel corso di 11 legislature, abbiamo conosciuto un grande progresso che ci ha portato ad essere un modello di riferimento a livello nazionale e internazionale. Grazie al nostro lavoro abbiamo sviluppato settori strategici: sanità, industria, turismo, agricoltura, cultura, ambiente, formazione professionale. Ricordo che il Veneto, nonostante la pandemia, può vantare, a livello nazionale, il minor tasso di disoccupazione e la più incoraggiante previsione di crescita”.
“Ringrazio l’Associazione dei consiglieri regionali per aver coinvolto le nuove generazioni – ha sottolineato Nicola Finco – E nei prossimi anni ci impegneremo ancora di più per finanziare Borse di Studio e offrire ai giovani meritevoli occasioni per effettuare stage, anche qui in Consiglio regionale. Vogliamo avvicinare alle istituzioni i neo laureati perché crediamo che la Pubblica Amministrazione abbia bisogno di freschezza, dinamicità e dell’ingresso di nuove forze. Cercheremo di attrarre tutte queste potenzialità presenti nella nostra Regione”.
L’Associazione dei consiglieri regionali ha voluto premiare quelle tesi di laurea che offrissero contributi significativi per approfondire i temi e i problemi specifici del Veneto, con particolare riferimento alla ricorrenza del Cinquantenario della Regione.
“Purtroppo – ha commentato con una punta di amarezza il Presidente dell’Associazione, Aldo Bottin – abbiamo deciso di non assegnare il primo premio in quanto nessuna delle tesi pervenute ha pienamente raggiunto gli obiettivi indicati nel Bando: approfondire i fatti e gli atti che hanno caratterizzato 50 anni di storia amministrativa della Regione del Veneto, e avanzare proposte innovative per costruire il futuro dei nostri territori. A ogni modo, complimenti ai due premiati: il dott. Polloni, nella sua tesi ha fatto, da una parte una analisi storica completa del settore delle relazioni internazionali, dall’altra ha avanzato una critica propositiva affinché la Regione Veneto possa dotarsi nei prossimi anni degli strumenti idonei a intessere rapporti sempre più stretti con altre comunità regionali europee. Anche la dottoressa Sbizza ha saputo svolgere bene l’analisi storica sulla forestazione in Veneto, operando al contempo tutta una serie di valutazioni per conservare in futuro questo importante istituto atto alla salvaguardia territoriale di particolari realtà regionali”.
“Credo che sia importante, in futuro, portare avanti iniziative atte ad approfondire la conoscenza delle istituzioni da parte dei cittadini: c’è ancora troppa confusione in merito alle funzioni e competenze del Consiglio piuttosto che della Giunta regionali, solo per fare un esempio”, ha aggiunto Bottin.
Rammarico per la non assegnazione del primo premio anche da parte del presidente della Commissione valutatrice, Francesco Adami. “Purtroppo – ha affermato l’ex consigliere regionale – non ci è pervenuto alcun contributo pienamente coerente con gli obiettivi del Bando: approfondire l’importante lavoro portato avanti dal Veneto nel corso di 50 anni di impegno amministrativo, soprattutto in settori strategici come la sanità, l’assetto territoriale, i trasporti e l’agricoltura. È un vero peccato perché, nei suoi 50 anni di vita, la Regione del Veneto ha lavorato molto bene ed è cresciuta sotto l’aspetto economico, sociale e delle condizioni di vita, penso solo alla provincia di Treviso in cui vivo. Ora il rischio è l’oblio, anche da parte del mondo universitario e istituzionale. Non è giusto che non si apprezzi appieno la storia di mezzo secolo di legislazione regionale di qualità. Mi auguro che nelle prossime edizioni del Bando saremo noi, come Associazione, a porre domande alle Università su temi che possano interessare tutti i veneti”. “Credo che le nuove generazioni stiano affrontando una fase difficile, sotto molteplici punti di vista, anche dovuta alle precarie condizioni lavorative offerte loro. E c’è un problema di dialogo tra le istituzioni: i percorsi di laurea sono spesso inadeguati rispetto alle esigenze delle aziende che, nei prossimi anni, offriranno numerosi posti di lavoro”, ha osservato in conclusione Adami.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà