Cosa vuol dire essere volontario in Croce Bianca. Un giorno con i soccorritori

09 Gennaio 2022 04:00

Una giornata in Croce Bianca significa imbattersi in tante di queste storie: osservare l’arrivo dei volontari e vedere i cambi turno durante la giornata, incrociare chi sale sui pulmini per accompagnare i dializzati e chi invece corre non appena arriva la segnalazione dalla centrale operativa. Chi torna dopo un servizio particolarmente impegnativo, chi deve fare sosta alla centrale operativa del 118 e poi sanificare ambulanza e divisa, chi si ferma a mangiare per pranzo o si fa portare una pizza d’asporto.

Beatrice Casella ha 24 anni: è diventata volontaria quando ne aveva 17. Oggi è team leader, intenta a ripristinare l’ambulanza dopo il trasporto di un paziente grave. “La mia è una passione di famiglia – spiega – mio papà (Alberto, storico volontario di Croce Bianca, è mancato prematuramente qualche anno fa, ndr) era in associazione da più di trent’anni. Mi manca non poter imparare da lui e dalla sua esperienza: so che questo mondo, questa realtà gli apparteneva e sono contenta che appartenga un po’ anche a me”.

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