Autopsia sulle salme e auto sotto sequestro. Le indagini sulla tragedia del Trebbia

12 Gennaio 2022 10:47

Un’ondata di dolore e commozione ha travolto il territorio piacentino. Non si parla d’altro nella vita reale e nelle piazze virtuali. Si moltiplicano i messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e quelli di vicinanza dei cittadini nei confronti delle famiglie delle quattro vittime della tragedia del Trebbia. Non potrebbe essere diversamente perché quattro vite infrante a 20 anni rappresentano una tragedia immensa, difficile da comprendere. Nella gelida e nebbiosa notte tra lunedì 10 e martedì 11 gennaio hanno perso la vita i fidanzati Elisa Bricchi di Calendasco e Costantino Merli di Guardamiglio con i loro amici Domenico di Canio di Borgonovo e William Pagani di Castel San Giovanni, quattro amici di età compresa tra 20 e i 23 anni. Erano a bordo dell’auto che si è inabissata in Trebbia in località Puglia di Calendasco.

Ci si continua a chiedere “perché”, “come è possibile”, “come è potuto succedere”. A cercare di fare luce sono le indagini degli inquirenti. Ieri, 11 gennaio, il pubblico ministero Ornella Chicca per quasi otto ore è rimasta sull’argine del fiume insieme ai carabinieri e al perito nominato dalla procura per cercare di capire la dinamica della disgrazia. La Golf grigia, recuperata poco prima delle 19, è stata posta sotto sequestro ed è di proprietà del padre di Costantino, ma non si sa chi fosse alla guida quando è finita in acqua. Sulle salme delle giovani vittime è stato disposto l’esame autoptico la cui data verrà fissata nelle prossime ore.

Quel che si sa è che lunedì sera i ragazzi avevano festeggiato insieme i 23 anni di William Pagani. Erano stati al Bistrot A21 di Piacenza, al momento di ordinare il dolce hanno chiesto una candelina. Fino a mezzanotte i ragazzi hanno raccontato la serata sui social. Da quel momento nessuno si è più collegato a internet. Probabilmente dopo aver festeggiato William i giovani hanno deciso di proseguire la serata lungo l’argine del fiume che tanto amavano e dove si trovavano spesso per chiacchierare e ascoltare musica, come racconta chi li conosceva bene. A Calendasco la nebbia era molto fitta quella notte. In base a una prima ricostruzione l’auto sarebbe arrivata dalla stradina tra i campi che finisce a strapiombo sul fiume nel quale è precipitata e dove è stata avvistata ieri mattina da un uomo a passeggio con il cane. La scomparsa dei ragazzi era stata segnalata ai carabinieri dai genitori che non li avevano visti rientrare. Sul posto sono arrivati i soccorritori, ma le speranze di trovare qualcuno ancora in vita si sono subito spente.

L’argine del fiume in genere è frequentato da podisti e ciclisti, ieri nonostante il sole splendente, era il luogo dello strazio. Il sindaco di Calendasco, Filippo Zangrandi ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. “E’ la tragedia più grande avvenuta sul nostro territorio” ha dichiarato.

IL SERVIZIO DI NICOLETTA MARENGHI

 

 

 

 

 

 

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