“Con il catalogo su Rubens è nato un percorso sinergico per il futuro di Piacenza”
15 Gennaio 2022 19:02
A Palazzo Farnese, tra le opere degli Appartamenti Stuccati da Paolo Frisoni, si è tenuta durante la mattinata di sabato 15 gennaio, la presentazione del catalogo dedicato alla mostra “Rubens – La Lupa e il Barocco. Un capolavoro dei Musei Capitolini a Piacenza”. Ad assistere all’evento tante persone che – nel rispetto delle normative anti contagio – hanno riempito tutti i posti a sedere messi a disposizione. Tra di loro, numerosi i giovani presenti. “E’ importante per noi vedere così tanti ragazzi e ragazze – il commento dell’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi – il museo non è solo un luogo da contemplare, ma da vivere attivamente con tutte le parti della città”.
Alcuni dei giovani presenti sono stati proprio protagonisti nella realizzazione del catalogo voluto dall’assessore Papamarenghi. Un catalogo allestito grazie alle collaborazioni di diversi esperti di storia dell’arte e professori. “Non volevamo una semplice brochure, ma un vero e proprio catalogo che aiuti a far comprendere l’importanza e il significato dell’opera di Rubens” ha evidenziato Papamarenghi. A riguardo della partecipazione degli alunni del Gioia, l’assessore alla cultura ha spiegato che “il rapporto con le scuole è e sarà fondamentale anche in ottica futura”.
Alla presentazione del catalogo, sono intervenuti anche la direttrice della Galleria Ricci Oddi Lucia Pini, Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese, Carlo Mambriani, docente di storia dell’architettura all’Università di Parma, Cristina Capra dirigente scolastico del liceo Gioia e il professore Alessandro Malinverni che proprio nell’istituto di viale Risorgimento insegna storia dell’arte. Tutti gli interventi hanno sottolineato la rilevanza dell’iniziativa per l’intera città e l’importanza di continuare a investire nella cultura.
“Una scelta vincente” il commento di Antonella Gigli a riguardo della realizzazione del catalogo e dell’intera mostra. Del suo stesso avviso, Lucia Pini che ha spiegato come “in tempi stretti, grazie a un lavoro sinergico, sia stato possibile realizzare un lavoro di qualità”. Il professore Malinverni ha sottolineato come il catalogo approfondisca il percorso di vita, le tappe biografiche più importanti e l’evoluzione artistica di Rubens: “non solo pittore, ma un intellettuale e diplomatico che, insieme agli studenti, siamo andati a scoprire ripercorrendo le tappe della sua vita”.
Il compendio è formato da 88 pagine adornate da immagini a colori e numerosi contributi che hanno reso il catalogo un testo interdisciplinare. “Sono tanti i punti di vista e le diverse sensibilità all’interno del manuale” ha sottolineato la direttrice della Ricci Oddi. E’ apparsa emozionata invece la dirigente scolastica Cristina Capra che ha ringraziato Papamarenghi: “sono rari da trovare l’entusiasmo e lo spirito d’iniziativa che caratterizzano l’operato dell’assessore”.
A conclusione della serie di interventi, il docente universitario Mambriani ha elencato i diversi fili rossi che collegano l’opera di Rubens al contesto del Farnese e a tutta la città. “La cultura a Piacenza ha fatto sistema attraverso una collaborazione che difficilmente si verifica in città di provincia in tempo di pandemia – le sue parole – ero reticente a dare in mio contributo scritto, ma ora sono orgoglioso di questo perché l’opera del pittore fiammingo fa parte di un processo che lega il dipinto alla storia farnesiana e alla città di Piacenza”.
Al termine della presentazione del catalogo, i tanti partecipanti sono stati accompagnati, attraverso due visite guidate, all’Alcova di Palazzo farnese, dove il dipinto “Romolo e Remo allattati dalla Lupa” è e sarà esposto fino al 30 gennaio.
Il dipinto è arrivato a Piacenza, durante le festività natalizie, grazie alla collaborazione instaurata tra Musei Civici, Galleria Ricci Oddi, Roma Culture e i Musei Capitolini. Per il futuro culturale della nostra città, Papamernghi ha annunciato che saranno tanti gli eventi che avranno come protagoniste le bellezze artistiche di Piacenza. Il più importante avrà al centro il ritratto di signora di Klimt, ma non solo: “attorno alle grandi opere che costituiscono il tesoro artistico di Piacenza, costruiremo un percorso di rilancio, anche a livello nazionale, della fame di cultura della città per renderla grande come ai tempi del ducato”.
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