CRV – Ciambetti al VI Congresso Cisl FP Veneto
21 Gennaio 2022 12:00
“In Italia c’è il nodo della disoccupazione e sottooccupazione: troppi posti di lavoro sono precari. Si arrivano a vette immorali per un Paese come il nostro: oggi a giovani neolaureati, portatori di una nuova cultura e spinta ideale di rinnovamento, le aziende offrono stage semestrali a 400 € al mese con promesse di assunzioni che raramente vengono mantenute: così si distrugge il futuro”. Questo è uno dei passaggi dell’intervento di saluto che il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha tenuto al congresso regionale della Cisl – Funzione Pubblica a Mogliano Veneto. “Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e affrontare i tempi difficili che ci attendono sapendo con coscienza che abbiamo davanti almeno un decennio, se non più, di gravissime scelte – ha detto Caimbetti – Dobbiamo affrontare senza remore e con decisione l’attuazione di riforme strutturali a iniziare dalla Giustizia, aumentare la concorrenza, soprattutto nei servizi, incrementare l’efficienza della pubblica amministrazione, giungere alla riforma fiscale per ridurre il cuneo e la complessità delle imposte sul lavoro, ma anche per tentare di recuperare quell’evasione fiscale che è uno dei grandi mali della nostra realtà. Nel frattempo nel brevissimo termine, segnali tutt’altro che confortanti giungono dal fronte dell’inflazione che nell’area euro ha visto una rapida accelerazione negli ultimi mesi. Secondo le previsioni l’indice generale dei prezzi dovrebbe crescere almeno del 3,1% su base annua, anche se in molti casi abbiamo già registrato aumenti particolarmente sostanziosi soprattutto nei generi alimentari: l’inflazione è la tassa sulla povertà che colpisce i redditi medio-bassi già duramente provati dalla Pandemia”. Secondo il presidente del Consiglio “Davanti a questo scenario è necessario una cambiamento che segni la discontinuità e ho trovato importante che la Cisl Funzione Pubblica Veneta, la prima e più importante organizzazione sindacale di questo comparto nella nostra Regione, abbia posto proprio il cambiamento al centro della propria riflessione perché oggi o si cambia passo, o, come già diceva Aldo Moro, si viene prima o poi travolti dagli eventi, si finisce tagliati fuori dal ritmo dei mutamenti che non abbiamo saputo capire, che non siamo stati capaci di governare, alla nuova realtà a cui non abbiamo dato risposte concrete”.
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