Rincari da lacrime e sangue per l’agricoltura: “Dialogo di filiera cruciale”
28 Gennaio 2022 20:49
L’ultima puntata di “Nel mirino” su Telelibertà s’è concentrata sulla stangata economica dei rincari. Era il primo di tre episodi sul tema (seguiranno consumatori e industria) e si è partiti dal settore primario, esplorando anche la crisi che viene “prima della materia prima”. Nel settore agroalimentare le bollette sconcertanti di luce e gas si accodano a parecchi altri problemi. Di questo e di possibili soluzioni hanno parlato con la direttrice Nicoletta Bracchi quattro ospiti, tra i massimi rappresentanti del mondo agricolo piacentino: il presidente del Consorzio agrario Terrepadane, Marco Crotti; il presidente di Confagricoltura, Filippo Gasparini; il vicedirettore di Coldiretti, Luca Piacenza; l’amministratore delegato di Emiliana Conserve, Gian Mario Bosoni.
I rincari dell’agricoltura
“Dall’autunno solo i concimi agricoli hanno subito aumenti tra il 50% e il 150%” ha detto Crotti. Gasparini ha definito “vertiginosi” i rincari sui mangimi. A primavera “col riaccendersi dei trattori il caro gasolio aumenterà ulteriormente l’allarme” così Piacenza. Sul fronte imballaggi: “il cartone segna un + 80%, fino al 30% dell’alluminio e al 15% del vetro” ha aggiunto Bosoni.
Meccanica, attese infinite
Alcuni fornitori di macchine agricole sono a bocca asciutta: “non si ottengono nemmeno i preventivi, questo rende difficile partecipare ai bandi regionali” ha puntualizzato Piacenza. Mancano componenti elettroniche, plastiche, ricambi. “Siamo ancora in pieno Covid – ha proseguito Bosoni – con lunghi ritardi di consegna e un picco di malattie che batte quello del 2020”.
Pomodoro, 30% di costi in più
“Sul pomodoro in proiezione avremo 30% di costi in più sulla sola produzione in campo – così Crotti – un dato senza precedenti”. “Un’azienda di medie dimensioni come Emiliana Conserve – gli ha fatto eco Bosoni – paga 5 milioni di energia all’anno. Un raddoppio impatterebbe per il 5% del fatturato, circa 100 milioni; dunque un azzeramento totale dei nostri margini”.
Le prospettive
“Ci sono le condizioni perché il dialogo di filiera e la solidarietà tra comparti possa fare la differenza” è stata la chiosa di Crotti, in aggiunta ad una maggior attenzione a “garantire il mercato europeo e nazionale”. Anche per Bosoni e Piacenza “il made in Italy e il KM0 sono la strada da difendere”. Si tratta poi di riconsiderare l’importanza di alcune pratiche basilari, dalla rotazione delle colture al ritorno al partenariato tra allevatori e contadini definito però impossibile nella pratica concreta da Gasparini, che ha rilanciato inoltre il grande tema della logistica e del consumo di suolo fertile: tema sul quale Piacenza parla di “numeri imbarazzanti”.
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