La ripresa a Nel Mirino. “Il lavoro c’e, adesso serve un cambio di passo”
04 Febbraio 2022 23:02
Dopo la puntata dedicata all’agricoltura, in attesa del terzo paragrafo, venerdì prossimo, dedicato al settore automobilistico, all’edilizia e ai consumatori, l’ultima puntata di “Nel mirino” su Telelibertà ci ha portato tra luci e ombre dietro le quinte del settore Secondario. Imprese, industria, artigianato, commercio. Ospiti della direttrice Nicoletta Bracchi: Luca Groppi, direttore di Confindustria Piacenza; Enrica Gambazza, direttore di CNA Piacenza; Cristian Lertora, presidente provinciale FIPE – Confcommercio; l’imprenditore Guido Musetti, presidente del Gruppo Musetti.
Il 2022: premesse incoraggianti
“Positivo il trend di ordini e domanda” hanno confermato Groppi e Musetti. “Il 6,5% di crescita Pil nel 2021 dimostra la resilienza delle imprese – così Gambazza – e il mercato del lavoro in ripresa anche grazie alla mobilità delle persone è positivo”.
Cambio mentalità, formazione, lavoro
Lertora: “Il commerciante è un gran lavoratore ma è ora di essere più imprenditori, meno camerieri e meno baristi. Siamo il “front office” delle eccellenze italiane, non basta metterle sul vassoio. Serve anche formazione. Dobbiamo far provare un’emozione in più al cliente, fargli imparare qualcosa”. “Riavviciniamo il sistema scuola, torniamo dagli studenti e agli open day – hanno concordato gli ospiti – mancano figure tecniche performanti”. “Abbiamo istituti tecnici forti, un filo diretto con l’università – le parole di Musetti –non facciamo scappare altri giovani che potrebbero esprimersi nel fiore di aziende che abbiamo”.
Pausa caffè
“La tazzina potrà arrivare anche a 1.50 euro – ha prefigurato Musetti – le macchine dietro al bancone consumano 5 kw al giorno. La materia prima è aumentata del 130% per un calo produttivo del 30% in Brasile, abbiamo dovuto ritoccare i listini”.
Le difficoltà del commercio
“Inizio anno disastroso per negozi e pubblici esercizi, segnato dalle chiusure di chi non è arrivato a fine gennaio” ha detto Lertora. E le bollette triplicate “gravano su chi più ha investito, rendendo l’attività più energivora”. Inoltre “basta green pass, non possiamo più pagare un addetto alla porta o saltabeccare dal bancone”.
E quelle dell’industria
Groppi: “+ 30-50% su plastiche, metalli; noleggi di container triplicati, gas +723% e macchine da centinaia di migliaia di euro ferme perché manca una scheda elettronica. Aumenti impossibili da “spalmare” rapidamente nella filiera, così si erodono i margini, la leva degli investimenti”.
Nodo trasporti e sostenibilità a doppio taglio
“Turismo e gite ancora parzialmente fermi – ha sottolineato Gambazza – e trasporto merci falcidiato dal caro carburanti. E chi ha investito “green”, acquistando ad esempio nuovi mezzi a metano, ci rimette più di tutti. Il complesso quadro geopolitico mondiale richiede l’intervento della politica”. Riflessi forti anche nel “packaging”. Lertora: “+70% sulla carta, 80% il legno, 130% i sacchetti biodegradabili”. Dunque chi ha seguito politiche sostenibili è rimasto fregato? “Sono processi ineludibili. E’ un dazio momentaneo per benefici a medio lungo termine” hanno detto tutti.
Il Pnrr
“Stiamo iniziando ad accompagnare le imprese nell’accesso ai bandi” ha detto Groppi. “infrastrutture, giovani e scuola” le priorità di Gambazza. E la sanità? “Andava messa ai primi posti, è tra gli ultimi” ha detto Musetti. Che guarda al nucleare pulito e auspica, con tutti, l’alleggerimento burocratico: “altrimenti ci ritroveremo a dover restituire i soldi prima di averli potuti investire”.
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