Due chiacchiere di Carnevale!
Di Debora Saccardi 10 Febbraio 2022 04:21
Se ancora non avete preparato i dolci classici simbolo del Carnevale, siete ancora in tempo per farlo. Se vi state chiedendo perché si chiamano chiacchiere, è presto detto. La leggenda narra che la regina Margherita di Savoia chiese al suo pasticcere di corte, di preparare un dolcetto che allietasse le chiacchiere con i suoi ospiti. Le sfoglie fritte preparate dal pasticcere, piacquero a tal punto, che presero il nome che tutti conosciamo.
Le origini di questo dolce però sono antiche. I primi cenni di pasta fritta ricoperta di miele, risalgono infatti ai Saturnali dell’epoca romana, festeggiamenti a quanto pare molto simili al nostro più noto Carnevale. Bisognerà però aspettare il Rinascimento per le prime vere e proprie citazioni di preparazioni più somiglianti alle frittelle dei nostri giorni. Si consumano in tutta Italia e a seconda delle regioni vengono indicate in modo diverso. Quali? Bugie in Piemonte, cenci o stracci in Toscana, galani in Veneto, chiacchiere o sfrappole in Emilia-Romagna, frappe nel Lazio.
A Piacenza in passato si chiamavano spesso con il nome dialettale sprêll (sprelle) o ciàciar d’suora (chiacchiere di suora), pare per lo sfrigolio prodotto in cottura.
La ricetta per voi: chiacchiere curcuma e yogurt
Siete pronti per mettervi all’opera? La mia versione della ricetta differisce da quella tradizionale per la sostituzione di alcuni ingredienti.
Solitamente preparo la versione classica ma questa volta ho inserito la curcuma in polvere per conferire un sapore e un colore diversi dal solito. Lo yogurt è stato usato al posto del burro e ho diminuito la quantità di uova. Per quanto riguarda lo zucchero, non c’è un motivo particolare per l’utilizzo del moscovado, se non quello della colorazione più dorata che conferisce agli impasti, che vi dirò non mi dispiace affatto.
Risultato? Lo potete vedere dalle foto allegate. Chiacchiere dal colore più deciso ma vi assicuro ugualmente gustose, friabili e croccanti.
Se amate anche gli sgionfini o sgonfiotti, ecco la ricetta.
Ingredienti | Quantità |
Farina bianca di grano tenero 00 | g 250 |
Lievito in polvere per dolci | g 7 |
Curcuma in polvere | n. 1 cucchiaino da caffè |
Zucchero moscovado | g 50 |
Yogurt intero bianco | g 100 |
Uova | n. 1 |
Vino bianco secco | g 25 |
Sale fino | Un pizzico |
Olio di arachide | ml 700 |
Zucchero a velo | g 70 |
Procedimento
Setacciare farina, lievito e curcuma.
Sistemare la farina in una ciotola o su una spianatoia e aggiungere lo zucchero, lo yogurt e iniziare ad impastare. Amalgamare anche l’uovo, il vino e un pizzico di sale.
Ottenere un impasto liscio e omogeneo. Tirare le sfoglie abbastanza sottili, circa 2-3 mm di spessore, con la macchina per la pasta.
Aiutandovi con una rotella tagliapasta realizzate dei rettangoli. Realizzate un’incisione di circa 1,5 cm nel centro di ogni rettangolo, facendo passare al suo interno un’estremità di pasta e realizzando una specie di intreccio.
Scaldare l’olio e friggere da ambo i lati per qualche minuto, fino a quando cominciano ad assumere una colorazione più dorata. Colarle dall’olio in eccesso, farle raffreddare e spolverare con zucchero a velo strato per strato.
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