Inchiesta corruzione, dalle carte emergono lavori in Val Nure. “Ci arrestano”
12 Febbraio 2022 02:18
Lavori eseguiti ma mai ufficialmente affidati o senza le necessarie coperture economiche. Un modo per ottenere comunque, date le ristrettezze dei fondi di bilancio, “un immediato e positivo riscontro presso il proprio elettorato”. Così l’inchiesta della Procura chiama in causa l’ex sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi, scomparso il 21 marzo 2020 a causa della pandemia di Covid. Perché il sistema innescato tra Susino e gli amministratori locali non riguarderebbe solo l’alta Val Trebbia ma, secondo gli investigatori- si allungava anche a Ferriere: in questo caso, il comune denominatore sarebbe stato rappresentato dallo stesso funzionario tecnico Carlo Bruno Labati che avrebbe agito su entrambe le vallate. Dalle pagine del gip Luca Milani emergerebbe quindi la centralità dell’ex sindaco di Ferriere in questo sistema, tale da consentire l’affidamento a Susino di qualunque opera di costruzione o ristrutturazione del territorio ferrierese, “in posizione di piena sudditanza”.
Nel mirino ci sono ad esempio i lavori di tinteggiatura al cimitero di Grondone o della pista da ballo in piazza a Ferriere (mai ufficialmente finanziati né pagati dal Comune) o la realizzazione di una piazzola per l’elisoccorso a Cattaragna ben prima della gara ufficiale (comunque pilotata, secondo le indagini). Secondo il gip, Ferriere è stata per Susino “terra di conquista” con “totale libertà di manovra nella gestione delle opere pubbliche” di cui l’imprenditore era ben consapevole. “Ci arrestano – dice una volta Susino alla sua segretaria – non è che stiamo facendo cose normali, eh..”.
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