CRV – Ciambetti: “Nicola Amenduni, seppe interpretare e accompagnare la rinascita dell’Italia
07 Febbraio 2022 13:04
“Un grande, un esempio, un modello. Questo è stato ed è Nicola Amenduni, simbolo di quell’Italia vincente grazie al lavoro, allo spirito di sacrificio, alla capacità di avere un sogno e fare il possibile per concretizzarlo”. Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ricorda Nicola Amenduni “l’uomo che da Bari arrivato a Vicenza seppe interpretare la voglia di rinascita del nostro Paese e del nostro Veneto dopo due Guerre Mondiali che avevano lasciato macerie non solo materiali e tanta povertà – ha detto Ciambetti – Nicola Amenduni giunto a Vicenza negli anni Cinquanta, sposandosi con Mariuccia Gresele, seppe credere nel lavoro e nell’impresa, onorando così la figura di suo padre Michele che gli aveva lasciato in eredità non solo l’impresa olearia pugliese, in cui fin da bambino s’era formato, quanto la coscienza, la genialità, la perseveranza imprenditoriale: la sua vera università fu la dura vota quotidiana in un Mezzogiorno assillato da mille problemi. Nicola Amenduni trovò in una Vicenza ancora povera il suo humus ideale, in cui poter sviluppare la sua tempra in cui la passione di uomo del Sud e il calore della sua Puglia, la coscienza e fantasia imprenditoriale, convivevano con il rigore, l’impegno e lo spirito di sacrificio quasi calvinista del Vicentino. Ciò a cui dette vita lo sappiamo bene: un impero che oggi vede nei suoi figli, Michele, Ernesto, Massimo, Maurizio e Antonella, legittimi e autorevoli continuatori di una storia straordinaria, una storia che è segnata, anche, dalla capacità di comprendere i bisogni dei più deboli. Con intelligenza e straordinaria discrezione, fu anche uomo generoso e altruista. Io spero che i nostri giovani sappiano guardare al suo esempio, soprattutto oggi quando siamo chiamati noi a ricostruire l’Italia uscita devastata dalle crisi del 2007, dai disastri delle banche popolari, dalla pandemia. Dobbiamo guardare all’esempio di un grande capitano d’industria ma anche uomo sensibile e coraggioso: grande imprenditore di grandissime imprese, culturali, etiche e morali prima che economiche, di ingegno e fantasia, prima che di fisica e meccanica, capaci di creare occupazione, benessere e ricchezza”.
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