Da ieri via libera alle visite ai ricoverati: “Dopo due anni di stop è una vera liberazione”

11 Marzo 2022 02:12

Alle 16.20 davanti all’ingresso della casa di cura Piacenza c’è già una piccola folla: aspettano, chi con una borsa con il cambio della biancheria, chi con un pacchetto di cioccolatini. Una donna ha una busta da cui spunta un sacchetto di biscotti, un’altra una copia del quotidiano sotto il braccio. Aspettano, sono due anni che aspettano da quando la pandemia ha bloccato la possibilità di far visita ai reparti degli ospedali e delle case di cura.

Si inizia ad entrare, il telefono in mano con il green pass rafforzato (o semplice ma accompagnato da certificazione che attesti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti) che già appare sul display, altri hanno la versione cartacea, non si vuole perdere tempo perché già ne è passato troppo. E tre quarti d’ora scorrono velocemente. Sono tornate da ieri le visite in ospedale e nelle cliniche e c’è chi ha parlato di un giorno da ricordare per i tanti pazienti ricoverati nei reparti di degenza e per le loro famiglie.

“Un signore è entrato quasi di corsa, si è precipitato sulle scale – fa notare una piacentina in attesa fuori – siamo tutti stufi, tutti stanchi dopo due anni. Finalmente è arrivato questo giorno”.

Anche in ospedale è la stessa cosa: Zorica Jovetic attende davanti all’ingresso del reparto di Medicina interna. “Sto aspettando di vedere mia mamma – spiega – è serba, ha qualche problema con la lingua. È ricoverata da venerdì, sono molto contenta di vederla”.

I DETTAGLI SU LIBERTA’ NELL’ARTICOLO DI ELISABETTA PARABOSCHI

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